L’espulsione di Sasha Vujacic, la serata non certo fortunata degli arbitri e l’infortunio di Norvel Pelle (rimpiazzato nel roster sceso in campo da Andre Jones) non possono essere alibi credibili per giustificare l’ennesimo tonfo della Fiat Auxilium Torino in quel di Cremona.
I piemontesi non sono mai stati davvero in partita, nonostante un inizio non certo terrificante degli uomini di Meo Sacchetti, tornando sotto la Mole con uno scarto di 22 punti sul groppone. Così come contro Venezia a mancare è stato soprattutto il gioco. Troppe le forzature, troppe le palle perse, troppi gli errori. E così gli eroi di Firenze, quelli che poche settimane fa avevano stupito tutti alzando la Coppa Italia, tornano dalla Lombardia ridimensionati e con troppi dubbi.
E con un match – quello a Cantù – che si preannuncia davvero complicato. E spiace che la Società abbia scelto la strada del silenzio per reagire a una situazione non certo semplice: «Per espressa decisione societaria nessuna dichiarazione è stata rilasciata dalla Fiat Torino (tecnici, dirigenti e giocatori) nel post partita odierno onde evitare commenti a caldo circa gli episodi che hanno caratterizzato il confronto contro la Vanoli Cremona e in particolare quello inerente la contestata e sconcertante espulsione di Sasha Vujacic», si legge in una nota sul sito ufficiale della squadra. Peccato.
Perché se è più che giustificata la rabbia per un arbitraggio “casalingo” è altrettanto evidente che il problema principale, contro la Vanoli, non sono stati certo i direttori di gara, ma i protagonisti in campo e in panchina. Sarebbe stato invece interessante sentire dal coach Paolo Galbiati (alla seconda sconfitta consecutiva) un commento sulla prestazione incolore di Vander Blue, zero punti e zero apporto, arrivato a rimpiazzare quel Lamar Patterson che – molto spesso – risolveva da solo le partite, nonostante alcuni presunti eccessi caratteriali che ne avrebbero condizionato la permanenza in rosa.
Verrebbe da chiedere al presidente Forni se il mercato abbia effettivamente migliorato la squadra, se sia soltanto questione di tempo, di assimilazione dei nuovi schemi, di adattamento degli ultimi arrivati. Già, i nuovi: oltre a Blue non ha fatto una gran figura nemmeno Bungou Colo, 5 punti e tanti tiri sparati sul ferro, mentre a salvarsi sono stati i soliti noti: Garrett, 22 punti ma molte imprecisioni, Washington, 10 a referto ma gran lavoro in difesa, e il solito Trevor Mbakwe, che quando sta bene è con tutta probabilità, insieme a Deron Washington, l’unica, vera, assoluta certezza di questa rosa.
E così la partita è scivolata via rapida sul piano inclinato che ha portato alla sconfitta. Un divario che è aumentato progressivamente, nonostante nel primo e nel secondo quarto Cremona abbia più volte mostrato cali di tensione e abbia concesso ai torinesi, nonostante un gioco che definire non efficace è un eufemismo, di rifarsi sotto.
Certo, l’episodio dell’espulsione di Vujacic è di quelli pesanti, specie per la valutazione più che discutibile del fallo anti sportivo che ha provocato la reazione dell’ex Lakers (che però, data la sua età e la esperienza mondiale, dovrebbe evitare certi eccessi). Ma purtroppo non è stato quell’episodio isolato a determinare il risultato di una partita in cui Torino non ha mai dato l’impressione di essere una macchina da basket oliata ed efficace. Pochi schemi, troppe forzature, zero tiri facili e iniziativa lasciata all’estro dei singoli, peraltro non in serata di grazia.
Ora serve fare quadrato, guardarsi negli occhi e provare a cambiare rotta, e in fretta. C’è da raggiungere l’obiettivo playoff e per farlo servono vittorie. Anche perché se è vero che Torino è ancora al quinto posto, è altrettanto vero che è a soli due punti dall’esclusione dalla top eight, con Varese e Reggio Emilia in netta ripresa. Sarà dura. Durissima. E’ di nuovo il momento di serrare i ranghi, lasciare da parte eventuali incomprensioni e remare tutti uniti verso l’obiettivo. Per concludere in bellezza una stagione che, ad oggi, grazie alla storica vittoria della Coppa Italia rappresenta probabilmente e nonostante tutto il punto più alto della storia del basket tornese. E finire male, con un futuro che – grazie anche al rinnovo dello sponsor – potrebbe essere ancora più positivo, sarebbe davvero un gran peccato.
VANOLI CREMONA – FIAT TORINO 92-70
Torino
Blue, Garrett 22, Vujacic 6, Poeta 4, Washington 10, Colo 5, Jones 9, Mbakwe 12, Mazzola 2, Tourè ne, Mittica ne, Akoua ne; all. Galbiati
Cremona
Johnson Odom 20, Martin 24, Gazzotti 7, Travis Diener 2, Ruzzier 10, Portannese 3, Fontecchio 13, Sims 4, Drake Diener 2, Milbourne 4, Ricci 3; all. Sacchetti
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