Sestino Lumaconi, Zingaretti e Bernini non se ne sono accorti, troppo impegnati a raccontare un’Italia sull’orlo del baratro e, magari, già in caduta nel precipizio. Ma a luglio, secondo i dati dell’Istat, la situazione economica italiana è migliorata.
Ed è soprattutto cresciuta – nonostante i lai anti italiani di Pd e Forza Botulino – la fiducia dei consumatori.
Notizia catastrofica per i partiti anti italiani. Perché se la fiducia aumenta, significa che le famiglie italiane stanno riscontrando miglioramenti nella loro vita quotidiana. E se ne fregano degli slogan ripetuti prima e dopo i pasti, da Zingaretti, De Micheli, Lumaconi e Bernini: “Il governo ci porta a sbattere”, “Lega e Movimento 5 Stelle litigano su tutto ed il prezzo lo pagano gli italiani”, “Il governo ha fatto aumentare la disoccupazione”.
Invece le famiglie italiane vedono aumentare l’occupazione, seppur con un inaccettabile sfruttamento, calare la disoccupazione giovanile e non si accorgono di “andare a sbattere”, anzi sono proprio gli italiani a sbattere la porta in faccia ai catastrofisti anti nazionali.
Non è che i dati Istat siano del tutto incoraggianti. Perché sono i servizi a trainare la ripresa mentre la manifattura resta al palo. Ma se i predatori non sanno fare il loro mestiere – e se fossero capaci non si sarebbero scelti un presidente come Boccia – la colpa non è del governo. Nè di questo nè di quelli precedenti. L’unica responsabilità, di oggi e di ieri, è quella di aver prestato troppa attenzione ai lamenti ed alle pretese di chi vuol solo socializzare le perdite e privatizzzare gli utili. Soldi pubblici per investimenti privati e nessuna interferenza sui livelli di sfruttamento salariale.
Ed è un peccato che la Lega freni di fronte alla sacrosanta richiesta pentastellata di imporre un salario orario minimo. Per non danneggiare le piccole imprese, sostengono i leghisti. Come se una paga di 3/4 euro l’ora fosse accettabile in una piccola azienda. Perché i lavoratori pagano la medesima cifra per comprare il pane e la carne o per pagare affitto ed elettricità, sia che lavorino per un artigiano sia che ricevano lo stipendio da una multinazionale.