Una repubblica fondata sul lavoro? Certo non è l’Italia. Un milione di posti di lavoro distrutti dalla banda Speranza e non è finita. Perché, prima o poi, il blocco dei licenziamenti finirà ed il disastro diventerà ancor più evidente. D’altronde i dati arrivano, quotidianamente, a smentire tutti i proclami fantasiosi dei ministri e delle comparse della maggioranza in cerca di visibilità soprattutto televisiva.
I bugiardi governativi che avevano giurato e spergiurato sulla ripresa in atto si sono ritrovati di fronte i dati del Pil del primo trimestre italiano. E dopo il boom cinese, con un Pil in crescita del 18,3% nei primi tre mesi dell’anno, qualcuno si era illuso di poter credere al governo. Non che si pensasse di volare ai livelli cinesi, e neppure a quelli statunitensi, ma un briciolo di ripresa avrebbe contribuito ad un ritrovato ottimismo.
Invece niente. Non solo il Pil non è cresciuto, ma ha accusato un calo dello 0,4% sul trimestre precedente. Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor, ricorda che anche il quarto trimestre del 2020 si era concluso con una flessione dell’1,8%. Dunque siamo al secondo calo consecutivo trimestrale e ciò indica che il rimbalzo del terzo trimestre 2020 si è già esaurito e che la recessione continua e si aggrava.
Poteva essere diversamente con la disastrosa gestione dell’emergenza da parte della banda Speranza? Ovviamente no. E va sottolineato che il calo italiano dello scorso anno (-8,9%) era stato più pesante rispetto a quelli di Francia e Germania. Così come non va dimenticato che prima del Covid, dunque nel 2019,l’Italia era l’unico tra tutti i grandi Paesi europei e del mondo a non aver ancora recuperato i livelli precedenti alla crisi del 2008 provocata dai mutui sub prime e dal fallimento Lehmann Brothers.
A fronte di una situazione così drammatica, il governo dei Migliori continua a perdere tempo. Campa di annunci, aspetta che i soldi del piano pernacchia (Pnrr) arrivino con calma, gli investimenti privati non decollano, l’invasione dei clandestini è ripresa senza freni, la scuola è un disastro, il politicamente corretto imperversa e le sinistre anti italiani cercano solo di prolungare il più possibile le chiusure e la negazione del diritto al lavoro ed al divertimento. Con il sostegno di pseudo vip in cerca di notorietà che ignorano i problemi del popolo di pezzenti e protestano per le battute di due comici, Pio ed Amedeo, che nel corso di una trasmissione tv hanno osato irridere il pensiero unico obbligatorio.