Un meraviglioso lampredotto alla fiorentina? Non cercatelo a Firenze, dove la caccia al turista porta alla proposizione di piatti modesti e magari a prezzi inadeguati.
Forse è preferibile prendere un treno e scendere a Poggibonsi, cittadina storicamente schierata con Siena contro Firenze.
Ma all’Osteria Da Camillo, nel centro storico, il lampredotto è davvero superlativo. Merito non solo della preparazione, ma anche della scelta accurata delle materie prime. Ed è questa la scelta vincente della nuova gestione di un locale storico di Poggibonsi.
Perché il passaggio generazionale è sempre difficile, rischioso. Invece l’anziano titolare ha deciso di passare la mano ma ha scelto con cura i nuovi proprietari. E ha lasciato l’Osteria Da Camillo in ottime mani, giovani, coraggiose ma assolutamente rispettose della cucina toscana e con una dedizione totale al territorio.
Prodotti a km zero interpretati in maniera diversa ma con il sapore che riscopre la tradizione e la innova senza stravolgerla. Non più il crostone toscano ma un tortino di fegatini con le noci e riduzione di vin santo che rispecchia il gusto ma presentato in modo differente.
Carni (ovviamente non può mancare la fiorentina alla griglia), ma anche piatti a base di verdure del territorio, dal cavolo nero alle patate viola, dai cardi al finocchietto. Con abbinamenti insoliti, o che forse sono insoliti solo per chi si è rassegnato ad una cucina uniforme, senza sostanza, senza tradizione.
Maiale e pici al vero aglione, zuppa di cipolle di Certaldo (una ricetta che risale a Caterina de Medici), la Botanica (con una sfera di patate viola con crema di zucca, cavolo nero e gorgonzola), dolci tipici. Con lo chef che non solo interpreta la tradizione ma interpreta pure il suo menu e fa portare in tavola creazioni originali e di grande qualità.
Il tutto accompagnato da una scelta di vini coraggiosa e vincente, con la soddisfazione di poter gustare un Chianti biologico che non è soltanto rispettoso dell’ambiente ma soprattutto rispettoso delle aspettative di chi ama il buon vino.
Prezzi decisamente inferiori rispetto ad una media fiorentina e con un ottimo rapporto rispetto alla qualità offerta.