Quando si è bravi, si è bravi. E Vittoria Poggio deve essere sicuramente bravissima se qualche genio l’ha piazzata come assessore regionale piemontese con delega alla cultura ed al commercio. Già l’accorpamento poteva suscitare qualche perplessità ma lei, l’assessore, ha fugato ogni dubbio: pessimi risultati sul fronte culturale ma disastrosi a livello commerciale. Il tutto inframmezzato dal suo fallimento individuale come candidata nel suo comune di Alessandria, benché fosse capolista, contribuendo fattivamente alla sconfitta del centrodestra.
Perfetta, insomma, per essere riconfermata la prossima primavera.
Intanto si gode i risultati delle aperture di nuovi negozi in Piemonte: un crollo del 70% in 10 anni, passando da 4.581 a 1.380. Con un calo del 9% nell’ultimo anno. Non male, considerando che la media italiana è stata del -54% nel decennio e del -8% nell’ultimo anno. Va male l’abbigliamento, vanno male i mercati rionali. Quest’anno le aperture di nuovi banchi potrebbero essere meno di 300, ossia poco più di un quarto rispetto al 2013.
Indubbiamente pesa la situazione nazionale, ed anche internazionale. Così come pesa la criminalità indisturbata nelle periferie. Ma l’assessore non ha fatto nulla per modificare una realtà che privilegia la grande distribuzione ed il commercio online. E la desertificazione del piccolo commercio nelle aree non centrali contribuisce, in un circolo vizioso, ad accrescere il degrado. Che potrebbe essere contrastato con iniziative culturali. Forse quando ci sarà un altro assessore.