Che cos’è la cultura? Si tratta di un’attività simbolica complessa, che ci indica, insegna, persuade, suggerisce e talvolta obbliga a seguire determinati comportamenti invece di altri. Per quanto possa apparirci un concetto semplice e banale, in realtà è multiforme: ecco perché una sola definizione di cultura non basta!
Pensiamo solo alla pratica di mangiare gli insetti, il solo pensiero alla maggior parte di noi potrebbe far rabbrividire, ma in realtà anche questa è solo questione di cultura!

Cultura e antropologia
Al di fuori del contesto antropologico il concetto di cultura ha contribuito all’essenzializzazione delle culture, alla loro reificazione. Ma ricordiamo che a differenza di ciò che sostiene il “culturalismo“, la cultura non è una gabbia e ciò che le appartiene è sempre modificabile. Motivo per cui una sola definizione di cultura non basta a cogliere tutte le sfumature di questo concetto.
Se ci pensiamo anche il concetto di “tradizione”, a cui generalmente si associa qualcosa di immutabile, varia nel tempo. Seppur in maniera impercettibile la tradizione si caratterizza di aspetti che vengono selezionati nel corso degli anni. In questo modo è possibile adeguarli via via sempre di più al contesto attuale e ai valori che più gli convengono.

Tylor e la sua Prima definizione di cultura
Nel 1871 Edward Burnett Tylor ci offre la prima definizione del concetto di cultura così come la si utilizza in antropologia:
“La cultura o civiltà intesa nel suo ampio senso etnografico è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro della società.”
Abbiamo qui una prima definizione di cultura che ci porta a riflettere sulla corrispondenza che esiste tra essa e la civiltà: cultura come qualcosa di appreso e non ereditario.

La cultura dà forma agli esseri umani
Francesco Remotti ci dice che la cultura interviene a dare forma agli esseri umani su diversi piani:
- Intellettuale: ognuno di noi riceve dal proprio gruppo idee, visioni del mondo, modi di pensare e interpretare, a cui si può o meno aderire;
- Emotivo: le emozioni accomunano tutti gli esseri viventi, ma ciò che varia è il modo di esprimerle;
- Etico: i valori non sono universali, bensì culturalmente connotati;
- Estetico: il senso estetico varia da cultura a cultura, infatti Remotti ha individuato 15 categorie in cui ha inserito per tipologie gli interventi antropopoietici.
Quindi perché ci sono tante definizioni di cultura? Come già accennavo, la cultura è una categoria complessa in quanto soggetta a continui mutamenti. Sono le scelte funzionali all’assetto del gruppo e all’ambiente in cui vive a comporre questo concetto.
Vediamo qui di seguito 3 definizioni di cultura!
La cultura per Kluckhohn e Kroeber
Nel 1952, Alfred Kroeber and Clyde Kluckhohn hanno realizzato una lista di 164 definizioni di cultura in “Culture: A Critical Review of Concepts and Definitions”.
La cultura ha come nucleo essenziale le idee tradizionali e può essere vista come un insieme di modelli espliciti e impliciti di comportamento, trasmessi da simboli (inclusi gli artefatti) che vengono tramandati e acquisiti.

Appadurai: cultura come naturalizzazione
Arjun Appadurai, in “Modernità in polvere” nella sua definizione di cultura, associa il concetto al processo di “naturalizzazione”, attraverso il quale apprendiamo qualcosa dal nostro gruppo senza accorgercene, appunto in modo naturale.
La cultura risulta essere qui un sottoinsieme di differenze che vengono mobilitate per articolare l’identità di gruppo. Un’identità che si costruisce a partire da elementi selezionati, ereditati e poi rimarcati nel momento in cui essa viene messa a rischio.

Montaigne e la cultura come barbarie
Nella sua opera “Les Essais” , Michel de Montaigne sottolinea la tendenza dell’essere umano a chiamare barbarie ciò che è diverso ed estraneo da se.
“Ognuno chiama barbarie quello che non è nei suoi usi; sembra infatti che noi non abbiamo altro punto di riferimento per la verità e la ragione che l’esempio e l’idea delle opinioni e degli usi del paese in cui siamo. Ivi è sempre la perfetta religione, il perfetto governo, l’uso perfetto e compiuto di ogni cosa”.
Ricordiamoci sempre che siamo avvolti dal cosiddetto “etnocentrismo”, una predisposizione a classificare e giudicare altre culture secondo schemi di riferimento cha caratterizzano il proprio contesto culturale.
Ecco perché è dunque importante conoscere le diverse sfumature del concetto di cultura, così da non rischiare di cadere nella sua reificazione e soprattutto non sfociare in eventuali forme di discriminazione.