I migliori allievi dei Conservatori italiani emigrano. Cervelli musicali in fuga. Grande qualità e grandi richieste
Ma ormai anche il mercato internazionale si sta saturando mentre l’Italia resta sorda alle proposte musicali che esulano dai talent televisivi. Un suicidio culturale.
Eppure i talenti veri ci sono ancora, anche se non si sa per quanto
E un talento vero è Lamberto Curtoni, raffinato violoncellista che ha composto e suonato le musiche del bellissimo disco “Rinnovato mistero”, distribuito da EgeaMusic.
Strumento complesso, il violoncello, ma Curtoni riesce a trasformarlo in sonorità quasi pop, di facile ascolto
Occorre essere un grande interprete ed un grande compositore per raggiungere questi risultati.
Non a caso il brano che da’ il titolo al Cd, “Rinnovato mistero”, è stato scelto come apertura dei concerti in tour di Franco Battiato nel 2014, con l’orchestra filarmonica Toscanini di Parma.
Curtoni riesce a rendere tutto facile benché il brano sia per violoncello, archi e santur, antico strumento della tradizione persiana. Un lavoro in bilico tra sonorità occidentali ed antiche melodie orientali che riescono a convivere sino a fondersi.
Il Cd si apre con Butterfly, dal ritmo ossessivo e incalzante. A seguire è Araxi, il vento, la brezza in sardo. Il brano evoca i cambiamenti di intensità e di ritmo del vento, così frequente in Sardegna, ma anche i continui cambiamenti di umore.
Nella sezione centrale del disco si colloca Cello Concerto suddiviso in tre movimenti. Il primo è un omaggio al classicismo mentre il secondo è scritto al tempo di Siciliana, una tradizione di lirismo italiano proiettato nel futuro in stile Broadway. Quanto al terzo, è basato su un’Allemanda elaborata da Giles Farnaby sul brano originale seicentesco di Robert Johnson.
Si procede verso la chiusura con Divertimento, dove emergono anche aspetti folk del tema principale mentre l’ultimo brano, Notturno, è stato scritto da Curtoni per il Gala di Danza di Eleonora Abbagnato al Como Festival. Brano di grande tensione che termina in serenità. Una quiete dopo la tempesta, la definisce l’autore.