Caligola ed il cavallo, Mattarella e Fico. Probabilmente era meglio l’imperatore romano. Però siamo sfortunati e ci ritroviamo con il presidente della Camera incaricato di verificare la possibilità di rimettere insieme i cocci della maggioranza rossogialla. Non significa che sarà lui a guidare un eventuale nuovo governo degli Incapaci. Però già la scelta di Fico come esploratore rileva che siamo ormai non alla frutta ma al caffè ed al pussacaffé.
Come previsto, oggi le bimbe di Conte potranno lacrimare perché le chances di ritornare a Palazzo Chigi si riducono considerevolmente. Tutta colpa di Alessandro Di Battista che, spiazzando tutti a cominciare dal suo partito, ha preteso di inserire nel suk un concetto assurdo: la coerenza. E Dibba ha chiarito che Crimi e gli altri irriducibili avrebbero dovuto fare a meno di lui qualora il Movimento 5 Stelle avesse ripreso in maggioranza Renzi e la banda di Italia Viva.

Probabilmente i 5 Stelle hanno festeggiato all’idea di un addio di Dibba. Poi, con calma e difficoltà, han fatto somme e sottrazioni e hanno alfin scoperto che ci sono anche i senatori vicini a Di Battista. Pochi, indubbiamente, ma un partito allo sbando potrebbe perdere pezzi a fronte di un richiamo all’ormai scordata coerenza. È vero che il terrore di perdere la poltrona fa miracoli. Ma esiste anche un briciolo di decenza, soprattutto nei rapporti con l’Europa e con il resto del mondo. E la brutta copia di Incitatus, il cavallo di Caligola, non è sicuramente l’ideale per confrontarsi con Merkel o Macron.
Quanto ai voltagabbana in arrivo dal centrodestra, sarà divertente ascoltare le motivazioni per giustificare il sostegno a chi vuole l’invasione senza controlli, le boldrinate di ogni tipo, la guerra senza limiti contro gli italiani.

Però, si spera, Fico sarà solo un traghettatore. Per arrivare al governo imposto da Renzi. Cialtrone, bugiardissimo, irresponsabile, ma sicuramente più sveglio dei suoi avversari.