Nicola Zingaretti, il fine intellettuale che guida il Pd, ha prontamente replicato all’articolo di Marco Cimmino, pubblicato su Electomagazine, a proposito degli interpreti della cultura di destra e sinistra. Ovviamente Zingaretti sapeva benissimo che erano indifendibili personaggi come Gobetti e Gozzini, o come Saviano. Dunque ha difeso il vero simbolo della cultura gauchista italiana, l’intellettuale di riferimento per un mondo orfano delle feste dell’Unità: Barbara D’Urso.

Vittima di un diktat bulgaro, perché l’infame Mediaset che la umilia con cachet milionari, chiude in anticipo la sua illuminante trasmissione. E solo perché gli ascolti sono crollati.
Non sarà mica una giustificazione? Adesso la compagna intellettuale non può più fare una trasmissione di squallore assoluto soltanto perché i rozzi italiani non la seguono più? Dove andremo a finire di questo passo? La povera compagna Barbara non può essere trattata da Mediaset come se fosse un intellettuale di destra su Facebook. Perché Zuckerberg può e deve censurare chi non si allinea al pensiero unico obbligatorio, Pier Silvio deve far proseguire i programmi condotti dai compagni intellettuali, come Barbara, anche se quegli idioti degli italiani cambiano canale.
Meno male che questi italiani ottusi, che non votano bene, sono comunque obbligati a pagare il canone. Così Zingaretti può continuare a seguire i compagni Fazio e Littizzetto, altri due esponenti di primissimo piano nel Pantheon della nuova sinistra italiana. D’altronde, compagni, mica si poteva andare avanti a Gramsci e Che Guevara. È arrivata l’ora di mettere in soffitta tutto questo ciarpame. Insieme ai dischi del compagno Claudio Villa.

Il nuovo che avanza deve puntare su ben altro. D’Urso, Littizzetto, Fazio. E poi Achille Lauro, Sfera Ebbasta, Fedez, Lucarelli.
Il povero Cimmino, da storico, non ha capito nulla. Pensava ancora a confronti accademici, con studiosi e scrittori. E invece il confronto destra/sinistra si gioca ormai su altri livelli. Altri, non alti. Per questo la destra parlamentare ignora chi scrive (ed anche chi legge). Che se ne fa di Ezra Pound se Zingaretti schiera D’Urso? Voi sonerete le vostre trombe e noi soneremo le nostre campane. Citazione che Cimmino conosce, ma che forse è ignota al circolo della Garbatella. Ma le campane all’interno del grande raccordo anulare le suoneranno i riabilitati Barbareschi e Perina, Filippo Rossi e Menia?