È approdata a Forte dei Marmi, negli spazi espositivi di Villa Bertelli dal 22 novembre scorso, la mostra dal titolo “Julius Evola lo spirituale nell’arte”, prodotta dal Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
L’esposizione è patrocinata dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Lucca e coorganizzata dal Mart e dalla Fondazione Julius Evola, nata da un’idea del neo Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che del Mart è Presidente. Presso il Mart è rimasta aperta fino al 15 ottobre scorso.
Il polo culturale artistico cittadino ha accolto quarantacinque dipinti, per la curatela di Beatrice Avanzi – esperta di arte italiana dell’Ottocento e Novecento, Responsabile dell’area Arte moderna del Mart e già Conservatore ai Musées d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi – e Giorgio Calcara, autore di numerosi saggi a carattere antropologico e artistico, sul rapporto tra sacro e profano e il concetto di simbolo. I visitatori potranno ammirare l’intero percorso artistico di Evola attraverso una selezione di sue opere realizzate tra il 1915 e il 1921 e tra il 1965 e il 1970.
Tutte hanno un comune denominatore rappresentato dalla ricerca spirituale che ha caratterizzato la breve fase pittorica di questo artista, eclettico quanto controverso, esponente di spicco dell’avanguardia italiana, di cui ha interpretato con molta originalità temi e istanze. In mostra sono presenti i dipinti appartenenti al periodo futurista e caratterizzati da elementi astratti carichi di energia e “psichedelici”, seguiti dai paesaggi interiori, espressione dello spirito con riferimenti ermetici e esoterici. Le opere degli Anni Sessanta sono repliche di quelle storiche. Alcuni dipinti figurativi si discostano dalla sua produzione giovanile.
Evola è stato considerato il più importante poeta e pittore del Dadaismo in Italia, reinterpretato alla luce di un astrattismo mistico. La sua produzione pittorica, limitata ma significativa, è testimonianza di una tensione spirituale molto profonda. È presente un fulcro di dipinti che offre un’originale visione d’insieme della produzione di Evola, per un’occasione di confronto capace di affrontare la complessità espressiva dell’autore con la dovuta rettitudine culturale di sapere proporre e analizzare la costruzione dell’artista e del filosofo.
Evola racconta la sua vita attraverso le sue opere e i suoi snodi fondamentali, le esperienze della Grande Guerra, il periodo di pittore dada, la sua fase filosofica, il suo percorso esoterico e quello legato alla tradizione. Numerosi i suoi rapporti con gli artisti e gli iniziati, gli scrittori e i filosofi del suo tempo. Controverso il suo approccio al Fascismo, tra sostegno e dissenso, superfascismo e antifascismo. Ebbe contatti con i giovani della destra postbellica e fu teorico di un “razzismo spirituale” che non piacque ai nazisti, anche se in lui è riconosciuta dallo storico Renzo De Felice, una dignitosa coerenza. Dopo un primo periodo futurista, in cui realizzò composizioni dinamiche vivaci, l’artista prese le distanze dal movimento per avvicinarsi a Tristan Tzara e alle poetiche del Dadaismo, ricercando una dimensione interiore in linea con le tendenze astratte europee e con il pensiero espresso da Kandinsky nel suo saggio “Lo spirituale nell’arte” del 1912.
Le opere esposte a Villa Bertelli provengono da importanti collezioni pubbliche e private, quali la galleria Nazionale di Roma, la Banca Intesa Sanpaolo, i Musei Civici di Brescia e numerosi nomi del panorama artistico e culturale italiano.
La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dalle 16:00 alle 19:00, con chiusura il 25 dicembre e il primo gennaio 2023.
Info: Villa Bertelli 0584/787251
Ingresso: Intero 8 € Ridotto 5 €