C’era una volta il medico condotto che studiava in rinomate università, il quale conosceva la storia clinica dei pazienti e di tutta la loro famiglia; un medico che di notte studiava i casi dubbi perché erano pazienti, ma anche amici o parenti; aveva un rapporto umano che ora si è cancellato, quel rapporto che, come sostiene la psicologia, a volte cura anche i mali incurabili sostituendo la fiducia alle medicine come placebo.
Ora qualche luminare specialista in ignoranza, o in affari privati nel governo, sembra voglia abolire le certificazioni pediatriche in favore di certificati di medici di base che ti ricevono per appuntamento, che non ti conoscono, che per prestazioni da manuale ti mandano al pronto soccorso con codice bianco, che ti fanno pagare anche se sei esente perché non si ricordano la storia clinica, che una volta a casa hanno finito la giornata lavorativa, che svolgono il lavoro di mera prescrizione farmacologica spesso richiesta direttamente dal cliente, ovvero un lavoro meramente amministrativo che non giustifica la loro rendita.
Ovviamente non si fa di tutta un’erba un fascio e ci sono medici di base scrupolosi e competenti, ma purtroppo non sembra la stessa cosa al ministero. La Speranza è l’ultima a morire, ma per favore la maschera non metta il bavaglio, la gente scenda in piazza distanziata prima che ci si riduca in carne da macello. In Italia va riformata la sanità, la giustizia, la scuola, l’industria, il fisco che per primo fa pasticci, ma ad uso e consumo degli Italiani non contro gli Italiani.