Nella nostra post-modernità siamo tutti “presunti”: criminali o untori poco cambia, perché l’importante è creare il dubbio, dal dubbio si passa al sospetto e dal sospetto si arriva all’ostracismo.
Il giudice Davigo, ottimo intrattenitore mediatico, usa sempre degli esempi molto accattivanti ed emotivamente impressionanti per ottenere l’approvazione pubblica delle sue argomentazioni. Ad un individuo condannato per pedofilia in primo grado affidereste il vostro figlio di sei anni per la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva? E un pubblico amministratore condannato per concussione in primo grado è giusto che continui la sua attività fino a sentenza della Cassazione?

Ovviamente, tutti siamo disposti a rispondere di no presi dal terrore e dal furore etico. È normale che di fronte a simili situazioni la voglia di sicurezza e di pulizia prevalga sul tempo della razionalità. E poi i due esempi che spesso Davigo fa scatenano una scontata repulsione.
C’è, però, una variante giornalistica e una temporale: se dopo lo scatenamento del processo pubblico metodicamente infuocato dai mezzi di comunicazione, e la lungaggine della giustizia e dei procedimenti giudiziari, i due soggetti dovessero risultare innocenti, chi pagherà e quanto per la distruzione sociale e politica degli stessi?
Questa distorsione è sovrapponibile a quella della cosiddetta pandemia in atto.
La foga giustizialista trova la sua corrispondenza nella veemenza sanitaria. La presunzione di colpevolezza marcia di pari passo alla presunzione di malattia. Un tempo una persona era sana fino alla manifestazione di un disturbo, all’emergere del quale si rivolgeva al suo medico per una diagnosi ed una eventuale terapia. Oggi, i cacciatori di malati sono alla ricerca dei latitanti della sintomatologia per riportarli sulla retta via salutistica. Tutti sospetti pazienti fino alla prova del tampone. Tutti sospetti untori fino alla somministrazione del vaccino.

Poi, se il tampone risultasse falsamente positivo, e il vaccino procurasse effetti collaterali di vario grado, chi risponderebbe degli incauti provvedimenti? Nessuno, come per altro i magistrati.
Insomma, il sistema totalitario ha trovato con la virologia un altro approccio per il controllo di massa e, con esso, un dispositivo sofisticato per ricattare i renitenti e portarli alla sulla retta via sanitaria.
Non ci sono innocenti, ma solo colpevoli che non sono stati acchiappati, secondo Davigo e i legulei fondamentalisti, così come non ci sono sani, ma solo malati non diagnosticati secondo Speranza e la sua squadra epidemiologica.
Dalla Bilancia simbolo della giustizia al Bastone di Asclepio simbolo della medicina: la morsa contro la libertà individuale e di comunità è in azione, e molti pensano che sia per il proprio bene.