“La guerra porta a galla gli odii e in Siria l’odio galleggia ancora”. Gian Micalessin, inviato di guerra e scrittore di saggi coraggiosi, cita la frase del suo interprete e amico Saman che lo ha accompagnato nella sua permanenza in Siria.
Micalessin è tornato da un mese dopo l’ennesimo reportage – finanziato attraverso il crowdfunding degli Occhi della guerra – e al Salone del libro di Torino ha presentato il suo libro “Fratelli traditi”, pubblicato da Cairo (300 pagine, 16 euro).
I fratelli traditi sono i cristiani di Siria, alle prese appunto con l’odio provocato da una guerra voluta dall’Occidente – e in particolare da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia – per eliminare il legittimo governo di Bashar Assad.
“La popolazione ha festeggiato la riconquista, da parte dell’esercito regolare, di buona parte del territorio siriano, strappandolo all’Isis”, spiega Micalessin. Ma i timori per il futuro non sono per nulla svaniti.
Perché ora la Siria è alle prese con le tensioni tra i troppi eserciti stranieri presenti sul territorio. Non solo quello russo, il vero artefice della sconfitta dell’Isis, come ha pubblicamente dichiarato il vescovo latino di Aleppo. Perché i russi, con il loro intervento, hanno costretto anche gli americani ad impegnarsi a Raqqa, mettendo fine alla farsa dei bombardamenti di facciata.
Il problema maggiore è rappresentato, in questa fase, dallo scontro sempre più duro, tra iraniani ed israeliani. “In questo scenario la decisione di Trump di cancellare l’accordo sul nucleare con Teheran rappresenta un gravissimo errore ed un rischio enorme”, perché potrebbe spingere Gerusalemme ad intervenire direttamente in Siria.
“Damasco rischia di essere la nuova Danzica”, aggiunge Micalessin.
Ma anche evitando la guerra mondiale e nucleare (Israele ha le bombe atomiche, in violazione di ogni regola è accordo, ma non vuole che se ne doti anche Teheran), per i cristiani di Siria la situazione resta difficile e pericolosa.
La guerra voluta dall’Occidente ha provocato la fine della convivenza tra gruppi religiosi. Bashar Assad ed il padre avevano sempre tutelato la minoranza cristiana perché garantiva l’equilibrio e rappresentava una sorta di cuscinetto tra i diversi gruppi islamici.
Ora invece le tensioni sono esplose ed è aumentato il numero dei musulmani radicalizzati, anche in quelle famiglie che prima non avevano problemi se le figlie indossavano la minigonna.
Quanto ai cristiani, l’Europa se ne frega del loro futuro, ignorando che si tratta dei fratelli maggiori di un cristianesimo che si è diffuso successivamente nel Vecchio Continente.