Dagli amici mi guardi Iddio.. Eh sì, Paolo Damilano – teoricamente il candidato del centrodestra per la poltrona di sindaco di Torino – dovrebbe ormai aver capito che i primi nemici li ha proprio nel suo schieramento. Così, nel giorno in cui Salvini arriva a Torino e riconferma il sostegno all’imprenditore del settore alimentare, Forza Italia recupera un briciolo di scena ribattendo che il loro candidato è Claudia Porchietto. Così, tanto per creare qualche problema in più agli alleati.

D’altronde sino ad ora non è che Damilano abbia brillato per attivismo politico. Il massimo risultato è rappresentato dalla scelta del nome della sua lista civica: Torino bellissima. Con una evidente scopiazzatura del “Diventerà bellissima”, il movimento siciliano di Nello Musumeci. Ma una scopiazzatura concettualmente sbagliata. Perché “diventerà bellissima” presuppone la necessità di un cambiamento per migliorare la situazione siciliana. Torino bellissima significa invece che i precedenti governi cittadini hanno lavorato bene, dunque non ci sono motivi per cambiare.
Per il resto il candidato voluto da Salvini ha accuratamente evitato di comparire, di confrontarsi con la città. Perché gli incontri con alcuni dei responsabili del declino torinese sono tutt’altra cosa rispetto al confronto con la città a cui chiede i voti.
Ovviamente nessun programma è stato presentato, nessuna idea strategica è stata resa nota. La comunicazione non è stata prevista, anche perché non si sa cosa comunicare: si deve votare per atto di fede.

C’è tempo, è il mantra del centrodestra torinese da decenni. E ogni volta si è visto che il tempo non c’era, se non quello di andare incontro a cocenti sconfitte. C’è tempo perché il governo degli Incapaci farà slittare le elezioni. Motivo di più per utilizzare tutti i mesi a disposizione per farsi conoscere, apprezzare, per predisporre un programma condiviso con la popolazione che dovrebbe votare il candidato del centrodestra.
Macché. Un incontro semiclandestino con Salvini è il massimo dell’impegno politico. Ovvio che Forza Italia provi a rialzare la testa, anche per nascondere le trattative romane tra la maggioranza rossogialla ed alcuni dei parlamentari eletti nelle file forziste.