..E poi ci si lamenta per la deriva dell’informazione.. Paolo Damilano, candidato civico della Lega per il Comune di Torino (in attesa che Fi e Fdi barattino il loro appoggio), è stato vittima di alcune patetiche azioni dimostrative contro tre delle sue attività imprenditoriali. E, miracolo, anche i media di servizio non hanno sostenuto che si sia trattato di una faida interna, di un attentato fassista, di un gesto dei possibili alleati. Rispetto agli anni di piombo si tratta di una rivoluzione copernicana.
Dunque semplicemente una delle tante idiozie inutili dei soliti ragazzotti noti e protetti dal sistema. In questo gli anni di piombo non hanno invece insegnato nulla.
Però è evidente che Damilano fa paura al Sottosistema Torino. Perché potrebbe persino vincere, considerando la delusione provocata dai pentastellati, la rabbia per l’incapacità del governo nazionale rossogiallo, la pochezza delle candidature piddine.
Così, non potendo contare sulla qualità propria, si attacca l’avversario. Non soltanto danneggiando un bar o una vigna, ma anche con interventi politici a sproposito. Igor Boni, candidato alle primarie del centrosinistra in cerca di visibilità, pretende che Damilano rinunci alla candidatura o alle concessioni regionali per le fonti di acqua minerale. Perché, secondo Boni, ci sarebbe un conflitto di interessi. Dimenticando che Comune e Regione sono due entità differenti, che non ci sono fonti di acqua minerale a Torino, che le aziende sono dell’intera famiglia Damilano. Ma l’importante è conquistare spazio sui media.
Quanto ai teppistelli che si illudono di essere terroristi, già sono surclassati in fatto di terrore dalle dichiarazioni del governo degli Incapaci e degli esperti a gettone. Però in una campagna elettorale lunga e difficile possono rappresentare un problema. Soprattutto se si continueranno a tollerare non le sacrosante manifestazioni legate a qualsiasi tema, ma le iniziative per impedire agli avversari di parlare, di incontrarsi, di discutere.
Tra il terrorismo di Stato, che cercherà di impedire ogni manifestazione pubblica del centrodestra con la scusa del contagio, e le intimidazioni dei teppistelli (a loro la piazza sarà concessa con la giustificazione che se la sono presa e che sarebbe un rischio bloccarli), la campagna elettorale di Damilano rischia di essere confinata sui social e sui media che appoggeranno il candidato del centrosinistra.
1 commento
Il Sindaco di Torino avrà a che fare giornalmente con la Regione che sarà il principale interlocutore su moltissime questioni. Che Regione e comune siano enti differenti lo diamo per acquisito e che a Torino non ci siano acque minerali è un fatto; tuttavia che l’imprenditore Damilano abbia un grande conflitto di interessi quando da Sindaco dovesse parlare e trattare con la Regione che fornisce alla sua famiglia concessioni che valgono decine di milioni di euro è un altro fatto. Quando se ne vorrà parlare pubblicamente e confrontarsi su questo come su altro sono sempre disponibile.