La geopolitica, scienza crudele per eccellenza, è anche una sorta di disciplina integrale. Nella quale confluisce tutto. La geografia e la storia, la filosofia e l’antropologia, la linguistica e, per anche, l’economia. Potrei continuare… ma questo non è un pippone di teoria geopolitica. È solo un articoletto per spiegare perché, se quest’anno nell’ultima edizione del Wks annuale del Nodo di Gordio – come sempre a Montagnaga di Pinè – ci si abbia messo dentro anche un momento dedicato a Dante. Un po’ perché si è nell’anno delle celebrazioni dantesche. Molto perché il Poeta di politica e, a ben vedere di geopolitica, ha scritto e detto molto. E parecchio vi si è anche impicciato.
Così si doveva chiudere la nostra tre giorni, con una Lectio Magistralis su Dante e la Traslatio Imperii. E a tenerla doveva essere Franco Cardini. Che è, che con tutta probabilità, il massimo medievista vivente. E pure il nostro Direttore Scientifico.
Solo che, all’ultimo momento, il Grande Franco ci dà buca. Mica cattiveria, si trova impossibilitato a raggiungerci. Cose che succedono.
Solo che noi ci ritroviamo con la mattinata di domenica scoperta. Integralmente. Perché quanto parla Cardini è cosa necessaria, buona e giusta, prevedere uno spazio adeguato. Ma ora che si fa?
La fai tu!
Mi dice Daniele.
Io dovrei fare cosa?
La lectio magistrale… quella roba là, aaa su Dante… in fondo insegni italiano da quarant’anni.
Vero. Ma una cosa è cercare di fare entrare nelle zucche dei miei allievi quattro concetti su La Commedia in generale. Ben altro parlare di questo tema di fronte ad una platea di esperti, ambasciatori, diplomatici, generali, ammiragli… mica i miei usuali Bori di coatti. Anzi ci stanno pure psicologi, uno psichiatra. Un’occhiata se fossi in te, io me la farei dare…
Scrollata di spalle….
Insomma, inutile che fai storie. Ho già cambiato la brochure al volo. E un’altra volta non si può fare. Insomma te tocca…
Bello. Con amici così, dei nemici non hai certo bisogno…
Provo a a tentare un ultimo scudo..
Beh è ancora qui Pippo Franco. Perché non chiediamo a lui?
Inciso: Pippo Franco, antico amico del Nodo, la sera di Sabato ha tenuto, sul Lago di Baselga – e qui dire: nella splendida cornice, sarebbe banale, ma venite a vederla e capirete… – uno spettacolo “La vita è arte”, proprio organizzato per festeggiare il diciottesimo compleanno. Non di Pippo ovviamente, e neppure di me o Daniele. Ma del nostro Wks. Che non è poco. Uno spettacolo incredibile. Sul quale però non mi dilungo, perché già ne ha parlato il Direttore.
Daniele scuote il capo.
Già parlato con Pippo. Noi iniziamo alle 10.Lui deve ripartire alle 10,10. Ti fa una breve introduzione. Perché è un amico. Poi sono cavoli tuoi…
E così, me tocca.
Pippo è uomo di parola. 10 minuti, e poco più, da par suo. Dante, l’ascesa al Paradiso. Federico II, l’impero… Poi mi passa il microfono, mi abbraccia e via…
Sono cavoli miei.
Io ci ho messo dentro di tutto un po’. La Traslatio Imperii e Maometto Il che conquista Costantinopoli. I Fedeli d’amore e la battaglia di Montaperti. Farinata e Paolo e Francesca. Beatrice, soprattutto.
Guardo i volti nella sala. Qualcuno mi sorride. E rincuora. Poi arrivo alla fine, sudato come un maiale (ma i maiali sudano davvero così tanto? ). Qualche manata amichevole sulla spalla. Ancora qualche sorriso. È andata. Non so come, e non so esattamente neppure che cosa ho detto. Ma ho finito. Almeno, credevo. Perché, poi, arriva Augusto. Con fare impositivo.
Te la fai tu la marchetta per Electo.
Ma neppure per idea, ribatto. Non ci si fa le recensioni, o marchette, da soli. E poi manco mi ricordo ciò che ho detto…
Questo perché sei vecchio, e rimbambito. E poi i giornalisti queste cose le fanno. Etica professionale. Ad avere amici così…. come sopra…
E così ho scritto questo pezzo. Dove non parlo di Dante e di ciò che ho detto. Perché uno se vuole può vederselo su Idealtv. E poi perché davvero non ricordo, se non quei volti che mi guardavano. E qualche sorriso….
1 commento
Ho cercato Ideal WebTV ed ho ascoltato tutto l intervento.
(Del resto,a chi non è concesso vedere per altre strade più frequentate e più facili, tocca sempre affinare i sensi per imparare a vedere al buio e, talvolta, qualche finestra che,per un attimo,si apre…
Ma questa è un’osservazione solo mia,detta ad alta voce!).
Parlando di Dante e dell’ Amore che tutto muove, della sua umanità e carnalità, si fa accenno anche all epitaffio famoso di Virgilio,che mai dimentico:
Mantua me genuit,Calabri rapuere, tenet nunc Partaenope,cecini pasqua,rura,duces.
Sì, i viaggi siamo noi, sono le nostre percezioni, il nostro più profondo abisso,per chi lo ha, e che contiene tutto,come quel punto un attimo prima del Big Bang.
Nelle passioni bruciamo ed io credo sia un bene, altrimenti dovremmo essere tutti una sorta di stiliti.
Ma,allora,credo perderemmo anche la parola ed i pensieri che essa esprime.In primis è nella singular tenzone interiore che si dipana la vita e, un Uomo ,non si sentirà mai “povero”, finché potrà dire OMNIA MEA MECUM PORTO.
(In sottofondo,nel video, Peguin Cafè Orchestra, piccolo particolare per una fissata con la musica !)
Grazie Prof.