Se uno diventasse milionario da un giorno all’altro probabilmente “investirebbe” i suoi nuovi quattrini in super car, ville faraoniche, viaggi per il mondo, resort stellari, gioielli maestosi e bella vita… Tutti ma non l’uomo d’oro
Datta Phuge, infatti, facoltoso imprenditore indiano, nel 2013 era diventato famoso per le sue bizzarre manie e per le sue spese folli, non ultima la realizzazione di una camicia interamente d’oro.
L’uomo aveva commissionato a 15 orafi indiani di confezionare una camicia completamente in oro ci sono volute 16 ore di lavoro al giorno per due intere settimane, il tutto per la modica cifra di 230mila euro.
Il perché di tale realizzazione, di certo non a buon mercato e a nostro avviso nemmeno così confortevole e comoda, non è dato conoscere.
«Alcune persone mi chiedono perché indosso tanto oro, ma era il mio sogno. Le persone hanno diverse aspirazioni – aveva detto il “geniale” indiano alla Bbc – Alcune persone vogliono possedere Audi o Mercedes, io ho già tutto, quindi ho scelto l’oro».
Come dare torto a cotanta affermazione.
Purtroppo però, come era peraltro immaginabile, tale notizia ha suscitato grande scalpore in tutto il mondo e grande invidia nel suo paese natale dove, pochi mesi dopo il “bizzarro” acquisto, Datta è stato scippato e ucciso da alcuni ladruncoli nella periferia di Dighi.
Forse il buon Datta avrebbe dovuto ascoltare maggiormente il proverbio “non è tutto oro quel che luccica!”