Il ddl Zan è un provvedimento che, se approvato al Senato, istituirebbe delle misure di prevenzione contro alcuni tipi di discriminazione, purtroppo ancora frequenti. Il disegno di legge, se approvato, istituirebbe il carcere per coloro che discriminano per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Ulteriormente, si istituirebbe una giornata nazionale utile alla sensibilizzazione contro l’omofobia e si stanzierebbero 4 milioni di euro per associazioni adibite al contrasto di tali discriminazioni.

Cos’è il ddl Zan
Nell’articolo 1 del provvedimento, che trovate qui, si trovano delle specificazioni riguardo a cosa si intenda per sesso, genere, orientamento sessuale ed identità di genere; tematiche, queste, riguardo alle quali regna ancora parecchia confusione.
Come specificato nel primo articolo, appunto, per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico; con genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; l’identità di genere riguarda invece l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.
Novità previste dal provvedimento
Il ddl Zan prevede una pena pecuniaria (fino a 6000) euro ed una penale (fino a 18 mesi di reclusione) per chi commette atti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità. Per chi commette violenza oppure istiga terzi a farlo per gli stessi motivi è previsto il carcere dai 6 mesi ai 4 anni; prevista la reclusione, infine, per chi aiuta l’organizzazione di eventi finalizzati all’incitamento all’odio o alla violenza. Infine, si prevede che il condannato possa ottenere la sospensione della pena prestando servizio in apposite strutture dedicate alle tutela delle vittime.
Cultura contro la violenza
L’istituzione di una giornata nazionale, il 17 maggio, dedicata alla promozione della cultura contro i pregiudizi, le violenze e le discriminazioni, è un altro dei punti promossi dal politico Alessandro Zan. Si sa, però, quanto sia importante promuovere un senso di inclusione e rispetto reciproco fra i giovani; per questo motivo le scuole di ogni ordine e grado sarebbero tenute ad inserire programmi di sensibilizzazione nella propria offerta formativa.
Ddl Zan: Garantire diritti a chi non ne ha
Il disegno di legge, approvato alla camera il 20 novembre scorso, deve essere ancora discusso e votato in Senato. La discussione in Senato, però, già rimandata una volta, dovrebbe continuare il suo tormentato iter verso l’approvazione il 7 aprile 2021. Domani è il giorno in cui si riunirà l’ufficio di presidenza della commissione Giustizia del Senato.
Secondo parecchi esponenti politici di Pd, Movimento 5 stelle e Italia viva – parlamentari che han chiesto la convocazione urgente della stessa commissione di Giustizia – a fare ostruzionismo sarebbero state le stesse forze di maggioranza di Governo; Lega e Forza Italia, alleati, sono contrari alla legge tanto da averne ritardato la calendarizzazione del testo. La stessa commissione di Giustizia, infatti, è presieduta dal leghista Andrea Ostellari, che ha preferito occuparsi di questioni più “urgenti”.
Pochi giorni fa, proprio Zan ha commentato: “Trovo assurdo che una legge che tutela i diritti umani delle persone e contrasta i crimini d’odio, sia osteggiata da una parte del Parlamento. In ogni caso è inaccettabile che il Parlamento stesso non sia nelle condizioni di discutere e di votare perché la legge viene bloccata da un presidente di commissione”.
Un fatto certamente grave, questo, soprattutto nel Belpaese che non si fa mai mancare episodi di violenza di genere, fisica o psicologica che sia; i fatti di cronaca, di per sé, dovrebbero essere sufficienti a rendere l’approvazione di questo disegno di legge urgente e non secondaria ad altre questioni. Uno strumento indispensabile, questo, non solo alla sensibilizzazione della popolazione italiana ma soprattutto alla tutela delle vittime.
Omotransfobia, misoginia, reati d’odio contro donne e contro il disabilismo vanno presi contropiedi e contrastati con fermezza. Non ignorati.