Non un semplice imprenditore. Nel corso della sua vita Leonardo Del Vecchio, aveva saputo conquistarsi la fiducia e la stima dei suoi dipendenti. Tanto che i suoi stessi dipendenti avevano cominciato a considerarlo il loro “papà”. Sicuramente un imprenditore di successo, Leonardo Del Vecchio, che ha creato la sua fortuna non ereditandola ma attraverso la cultura del lavoro, la voglia di imparare, il sacrificio e lo spirito di abnegazione.
Nella pagina Facebook dedicata all’azienda Luxottica, i suoi dipendenti commentano così la morte del loro “leader”: «Riposa in pace nostro papà, grazie per tutto, mi mancherai», scrive Alla. «Grazie per questi 32 anni, datore di lavoro, splendido umano. E’ una grande perdita. Grazie di cuore per tutto Del Vecchio», aggiunge Alessandra. «Non riesco ancora a realizzare e a credere a questa triste notizia. Un grande uomo, una persona molto umile e soprattutto un grande imprenditore», scrive Nadia. «Lascia un grande vuoto nella vita dei dipendenti», sottolinea Mascia. Il pensiero di tutti i dipendenti va poi alla famiglia Del Vecchio: «Siamo vicini alla famiglia, lui ora ci guarderà da lassù, dal paradiso», commentano a più voci.
Quella di Leonardo Del Vecchio sembra una storia uscita dalla sceneggiatura di un film. Dall’orfanotrofio alla guida di un impero economico, una storia di altri tempi, un esempio per i giovani di caparbietà e ambizione che lo hanno portato a “farsi da solo” attraverso lo studio, la formazione e la capacità di intrattenere rapporti umani, in particolare con i suoi dipendenti, rendendoli protagonisti e organizzando con loro encomiabili iniziative.
I suoi 4.600 dipendenti dello stabilimento di Agordo e le altre centinaia negli altri due stabilimenti nel bellunese e trevigiano, più che dell’imprenditore ricordano l’uomo illuminato, tra i primi ad introdurre in azienda contratti di welfare particolarmente vantaggiosi e innovativi per l’epoca. Un sogno per tutti i lavoratori, Del Vecchio. Quando ha compiuto 80 anni ha voluto regalare ai dipendenti un pacchetto di 140 mila azioni proprie per un valore di più di 9 milioni di euro. Del Vecchio ha pagato, sempre di tasca sua, il trasporto ai suoi operai da casa in azienda e viceversa. Regalava le vacanze studio ai figli dei dipendenti, mentre ai più piccoli garantiva l’asilo nido aziendale. Senza contare, in momenti di difficoltà economica, il bonus spesa per aiutare le famiglie. Aveva poi inventato il ‘patto generazionale’, ovvero 100 dipendenti Luxottica a tre anni dalla pensione potevano chiedere il part time al 50% senza alcuna incidenza sulla pensione, offrendo così ad altrettanti giovani meritevoli un’assunzione a tempo indeterminato.
Mi piace immaginare che un’azienda strutturata come Luxottica non sia legata al destino di un solo uomo. Luxottica è ormai un colosso che non può non andare avanti senza il suo capace fondatore.