L’hanno definita democratura (democrazia-dittatura) o più semplicemente democrazia autoritaria
Ormai dilaga nei grandi Paesi di tutto il mondo, evoluzione di un presidenzialismo ritenuto non più sufficiente.
Il licenziamento del segretario di Stato da parte di Trump è solo l’ultimo esempio della democratura statunitense
Ma Trump è in buona compagnia, dalla Russia di Putin alla Turchia di Erdogan passando per la presidenza a vita per il leader cinese Xi-Jiping.
In fondo si tratta solo di una trasformazione del caudillismo latinoamericano. Ma pur sempre nell’assoluto rispetto della democrazia, a parte il caso cinese dove l’ipocrisia dei ludi cartacei non interessa più di tanto.
Trump è stato eletto democraticamente ed il plebiscito con cui domenica la Russia incoronerà nuovamente lo zar Putin sarà una clamorosa dimostrazione di democrazia, anche se i media italiani e occidentali si inventeranno brogli di cui Putin non ha alcun bisogno. Ed è stato eletto Erdogan, così come era stato votato in massa dagli argentini Jean Domingo Peron.
Populisti, o direttamente fascisti, Peron ed Evita?
O, più semplicemente, la democratura significa la possibilità di decidere rapidamente sulla base di un voto democratico e libero?
Non è solo il fascino dell’uomo forte (o della donna altrettanto forte, non solo Evita ma anche Cristina Kirchner per restare in Argentina), non è il desiderio di delegare per evitare di impegnarsi direttamente.
Ma è il profondo disgusto per una classe politica che fugge dalle decisioni, dalle scelte. E che si rifugia dietro le intollerabili lungaggini burocratiche
Solo l’Italia, che distrugge i simboli del proprio passato, riesce nel miracolo di far convivere il retaggio bizantino con quello dell’occupazione spagnola. Mentre sia la Spagna sia la Turchia hanno superato questi formalismi non solo inutili ma gravemente penalizzanti per la vita quotidiana e per ogni attività.
La democratura va per le spicce e caccia i propri dipendenti infedeli o che sbagliano. La demoburocrazia italiana esamina, valuta, rinvia, pospone, perde tempo in ogni modo con la speranza che lo Stellone provveda autonomamente a risolvere i problemi.
E se non interviene lo Stellone si può sempre puntare sulla morte che elimini definitivamente i sudditi alle prese con lo Stato.