Ora che la parabola dei pentapoltronati è ormai conclusa, torna inevitabilmente alla mente la mail che Fabrizio Rondolino aveva spedito a Renzi, spiegando al bugiardissimo la strategia per distruggere il Movimento 5 Stelle. Utilizzando i chierici di regime per mistificare, irridere, screditare gli esponenti allora grillini. Ed anche i giornalisti considerati vicini al Movimento.
Una fatica inutile, in molti casi. Perché gente come Scanzi si screditava da sola. E, nel tempo, sono diventati autonomamente ridicoli i vari Toninelli, Dadone, Crimi. Sino ad arrivare alla pagliacciata finale con la scissione (più o meno indotta) di Giggino. Ma non è che i renziani possano vantare personaggi di altissimo livello, a partire da Bellanova. Chi è senza peccato..
Il problema non è la modestia della classe politica italiana. Ma è il tentativo, riuscito, di eliminare attraverso una squallida operazione mediatica tutti gli avversari. Con l’obiettivo di rendere i politici tutti uguali nell’immaginario collettivo. Così gli elettori non allineati saranno obbligati a scegliere l’astensione mentre quelli “fedeli alla linea” andranno a votare, consegnando il potere a chi sa manovrare le truppe cammellate. Più aumenta l’astensione e più scarse truppe cammellate diventano determinanti.
E come reagiscono gli avversari? Con il suicidio politico. Non soltanto i pentapoltronati. A destra, di fronte al disgusto per candidature pervicacemente sbagliate, gli elettori sono rimasti a casa nell’ultima tornata. E Guido Crosetto, uno dei fondatori di Fdi, non solo non ha fatto autocritica per la pessima gestione delle scelte e della campagna elettorale, ma ha attaccato gli astenuti. Spiegando, in pratica, che le segreterie di partito possono scegliere chi vogliono ed i sudditi devono votare comunque. Anche quando non condividono le candidature. Confrontarsi prima non è previsto.
Risultato? La ricetta di Rondolino funziona perfettamente. Non per Renzi ma per il Pd. I chierici di regime continueranno a screditare gli avversari, a prendere in giro chiunque non si allinei al pensiero unico obbligatorio. Mentre gli avversari rifiutano di dotarsi di organi di informazione, evitano di far crescere una classe dirigente almeno decente, rifuggono da ogni competenza. E si lamentano se gli elettori non si entusiasmano..