Le famiglie italiane, come ha dimostrato una ricerca di Confcommercio, hanno paura del futuro e delle stangate predisposte dal governo di Sua Divinità Mario Draghi. Il Corriere della Sera, imperterrito, continua a magnificare i risultati ottenuti da Sua Divinità, ignorando la componente forzista/leghista all’interno del governo dei miracoli. E ricorda, il quotidiano di braccino Cairo, che l’ultima riunione di Confindustria ha osannato Draghi che è andato a fare passerella. Non è difficile da credere.
Anche perché lo stesso Corriere assicura che, nonostante Sua Divinità, l’Italia è carente di lavoratori qualificati mentre i giovani hanno difficoltà a trovare buoni lavori. Che è la situazione creata proprio da Confindustria. Gli industriali hanno voluto l’immigrazione senza controllo per far arrivare braccia da sfruttare. E grazie a Lamorgese ed alla magistratura sono arrivate, appunto, braccia mentre i migranti qualificati andavano in Francia e Germania. Ma la disponibilità di nuovi schiavi ha permesso al padronato miope di abbassare diritti e retribuzioni, nel silenzio complice dei sindacati di regime.
Così i giovani italiani laureati e qualificati si sono ritrovati a dover scegliere tra l’emigrazione verso Paesi più lungimiranti – non solo europei, ma anche la Cina – o l’accettazione di logiche di precariato, sfruttamento, retribuzioni ridicole, mancanza di prospettive. Certamente le condizioni ideali per garantire un lavoro di qualità e dedizione aziendale..
Ma se il servilismo del Corriere nei confronti di Sua Divinità è decisamente scontato, è sul Manifesto che non ci si aspetterebbe di leggere analisi come quella della sociologa Chiara Saraceno. Che, correttamente, spiega come il Green Pass sia solo un alibi per una protesta che ha ben altre ragioni. È la protesta degli esclusi, dei paria, di chi si sente escluso da ogni decisione. Di chi comprende di non avere un futuro. E la sfiducia nei confronti della scienza, in realtà, è una trasposizione della sfiducia nei confronti dell’autorità.
Tutto vero, ma è difficile aver fiducia in una autorità rappresentata da questa magistratura, da questa classe politica, da questo mondo industriale. Da funzionari pubblici infastiditi quando devono occuparsi del disagio degli italiani in difficoltà, a maggior ragione se anziani, mentre non lesinano l’impegno a favore dei migranti. Ed i sedicenti scienziati al servizio della politica e della tv, trasformati in influencer per promuovere collezioni di abbigliamento, sono giustamente equiparati alle autorità di regime.
Ma di fronte a questo schifo, Saraceno sul Manifesto sottolinea solo “la mancanza di forme di aiuto all’elaborazione”. Dunque non bisogna cambiare i politici, i magistrati, gli sfruttatori, gli autoritari mai autorevoli. No, bisogna aiutare le vittime ad elaborare. Ad accettare la loro condizione miserevole, di esclusi senza speranza. In modo da evitare la protesta. “E sempre allegri bisogna stare, chè il nostro piangere fa male al re, fa male al ricco e al cardinale, diventan tristi se noi piangiam..”.