È una vergogna la politica economica del governo giallo verde. La crescita del Pil prevista per il 2019 è indegna di un Paese come l’Italia
che grazie ai governi responsabili di Forza Botulino prima e poi del Grigiocrate Monti, di Letta, Renzi e Gentiloni aveva visto il Pil volare molto più in alto del misero 1,5% ipotizzato da Conte, dell’1% previsto dal governo e dallo 0,5% temuto dal Fmi.
Già, la CGIA di Mestre ha stilato le classifiche della crescita del Pil nei 18 anni dal 2000 allo scorso anno. Dunque il Pil italiano? È cresciuto di ben il 4%. Annuo? Non proprio, 4% in 18 anni, con una media dello 0,2% annuo. Ma come? Con il sultano di Arcore che sbeffeggia gli incompetenti gialloverdi, con i tecnocrati alla Monti, con gli esperti alla Padoan il Pil cresceva meno che con i dilettanti di Tria, Di Maio e Savona?
Beh, certo, c’era la crisi mondiale e tutti ne hanno risentito. Non è che gli altri Paesi industrializzati europei abbiano ottenuto risultati più brillanti. Infatti: Germania +26,5 nello stesso periodo, Francia +25,2%, Spagna +34,7%. L’intera area euro, senza contare l’Italia dei grandi esperti, ha registrato un incremento del 29,7%. E tra tutti i Paesi euro, solo Grecia ed Italia non sono ancora tornati ai livelli antecedenti alla crisi del 2007.
Colpa di Salvini e Di Maio, sicuramente. Perché già nel 2008 il timore che potessero arrivare a governare frenava gli investimenti pubblici e privati. Sicuramente è più facile incolpare il pressappochismo dei grillini o l’ignoranza dei leghisti piuttosto di intervenire contro una burocrazia che esiste solo per garantire uno stipendio a chi non fa danni solo se non fa nulla. Meglio distrarre l’opinione pubblica con i finti minorenni stranieri da accogliere e mantenere piuttosto di dover accusare i prenditori rapaci ed incapaci.
Meglio che i media di servizio, i chierici della disinformazione diano spazio alle idiozie di alcolisti di potere piuttosto di raccontare gli arricchimenti dalla dubbia legalità di qualche speculatore italiano.