Non è fondamentale scoprire chi ha inserito nel decreto Dignità gli 8mila posti di lavoro persi ogni anno. Quello che è evidente è che l’apparato statale è impegnato contro il nuovo governo.
Non solo al ministero dello sviluppo economico, non solo in questo caso.
Forse questa volta lo hanno capito anche i pentastellati. Non è sicuro che lo abbiano capito i leghisti. È invece sicuro che, in passato, non avevano capito assolutamente nulla le coalizioni di centro destra che, così, non hanno combinato nulla, affidando agli avversari tutti i veri centri di potere della macchina dello Stato, dell’informazione, dell’economia.
Adesso i 5 Stelle ipotizzano grandi pulizie e sostituzioni dei funzionari infidi con proprio personale, preparato e affidabile. Ci sono davvero queste persone?
Sul fronte leghista i problemi nascono sia dalla crescita molto rapida, che ha portato in ruoli di responsabilità persone che non sempre hanno grandi qualità. È vero che ha fatto il ministro anche Fedeli, ma lei poteva contare su un apparato statale che la sosteneva.
Senza dimenticare i problemi legati agli alleati del centro destra. Forza botulino sta ancora pensando a coinvolgere esponenti della società civile. Non ci sarebbe nulla di male se non fosse che i prescelti non brillano per capacità e competenze. E ora si arriva al punto di pensare, in Piemonte, a una candidatura confindustriale, cioè l’associazione che, sotto la presidenza di Boccia, ha sostenuto in ogni modo il Pd e Renzi in particolare.
D’altronde le precedenti esperienze di governo del centro destra, a livello nazionale o locale, hanno visto sempre la totale inesistenza di un progetto metapolitico, di un’idea di egemonia culturale. Non sono stati capaci di occupare gli spazi, di creare una rete di funzionari pubblici schierati dalla loro parte, non hanno fatto nulla per la scuola e l’università, non hanno fatto nulla per l’informazione.
E ora il nuovo governo scopre di avere i nemici all’interno. Li troveranno in ogni ministero, in ogni ambito. E se proveranno a fidarsi di false promesse di imparzialità andranno incontro a disastri continui e sempre più gravi.