Giovanni Di Pietro è il nuovo Presidente Nazionale dell’Usarci, il Sindacato degli agenti e rappresentanti commerciali più importante d’Italia. Ex Agente Pescarese, 71 anni, è stato eletto il 28/05/2022 dal XXVI Congresso elettivo riunito a Roma presso l’Hotel Unaway Empire. Il Congresso ha visto la partecipazione di oltre 60 delegati, in rappresentanza dei quasi 50 mila iscritti in tutt’Italia.
Un congresso all’insegna del cambiamento nel solco della tradizione. D’altronde non avrebbe avuto senso una rivoluzione dopo tutti i lusinghieri risultati ottenuti sotto la presidenza di Umberto Mirizzi che lascia, proprio per favorire l’avvio del rinnovamento, dopo 15 anni consecutivi alla guida dell’Usarci. Anche in senso di gratitudine, Di Pietro ed il Congresso hanno nominato Mirizzi Presidente D’Onore.
Di Pietro, già Vice Presidente Vicario, è nel sindacato da oltre 40 anni. Profondo conoscitore della attività di agenzia avendo svolto l’attività per oltre 35 anni, si è sempre dedicato alla difesa ed alla tutela degli agenti. Ora sarà alla guida della federazione per i prossimi tre anni.
“Stiamo attraversando una fase davvero complicata: la pandemia, la guerra, i rincari eccezionali delle materie prime, il rincaro dei carburanti, il rischio di una crisi energetica e alimentare, i cambiamenti climatici. Eppure il nostro settore, con tutte le difficoltà resta uno dei cardini dell’economia nazionale. Il numero degli agenti in Italia è di circa 220 mila unità di cui il 15% donne, un numero considerevole rispetto a quello degli altri paesi europei dove la media è di circa 50/60 mila unità, questo, a dimostrazione della grossa valenza di questa categoria nel tessuto economico e sociale del paese. Ecco perché possiamo e dobbiamo lottare, rimettendo al centro le nostre priorità, le nostre battaglie ed i nostri diritti” sottolinea il neo presidente Di Pietro.
“Serve un nuovo modo di concepire l’agenzia, non più come la parte debole del rapporto ma in un nuovo contesto dove l’agente possa trattare da pari a pari con la mandante come in un confronto tra due imprenditori. Ma soprattutto c’è bisogno finalmente di una redistribuzione del valore lungo la filiera. Abbiamo la necessità di una rivisitazione del reddito per gli agenti, in special modo per i monomandatari ai quali deve essere garantito un reddito che permetta loro di vivere dignitosamente e limitare la continua erosione delle provvigioni a causa delle vendite on -line”.
Nel suo discorso di insediamento ha toccato numerosi punti come la riforma pensionistica Enasarco, maggior tutele per le donne agenti, l’abolizione delle variazioni unilaterali di zona e di provvigioni, l’abolizione delle clausole risolutive espresse, un fisco più equo.
“La forza di un sindacato come il nostro – ha aggiunto il neo presidente – si basa anche nel saper trovare insieme a partner, sapientemente individuati ed affini alla nostra Categoria, le decisioni e le scelte migliori. Noi non temiamo di perdere la nostra identità, la nostra autonomia, la nostra indipendenza, questi valori sono radicati in noi ci hanno sempre contraddistinto e rappresentano e continueranno a rappresentare il nostro fondamento.
“Dobbiamo essere più presenti ed attivi sul nostro territorio, troppe zone sono scoperte, occorre una presenza più capillare. So bene che non sarà facile, ma occorre far comprendere ai nostri colleghi che il compito del sindacato non è quello di risolvere i problemi alla fine del rapporto, questo è solo una conseguenza; il sindacato è quella organizzazione che deve servire a prevenire i problemi, a far si che non si creino”.
Insieme al Neo eletto presidente sono state rinnovati tutti i vertici dell’Usarci, risultando eletti Mauro Ristè Vice presidente Vicario; Marcello Gribaldo, Massimo Azzolini, Luigi Doppietto, Pasquale Affatati Vice Presidenti; Consiglieri Antonio Bellini, Miriam Catalano, Paolo Garcea, Andrea Cavalieri Foschini, Giuseppe Gaparri, Pietro Lunardi, Loris Meloni, Domenico Papa, Franco Roccon, Domenico Papa, Davide Sindoni. Alla Segreteria Nazionale è stato confermato l’ottimo Antonello Marzolla, alla Tesoreria è stato eletto Vincenzo Verì.
4 commenti
Bene
Mi fa piacere che l’associazione stia puntando tutto sui giovani
La maggioranza dei rapporti tra agenti e mandanti sono di ottima collaborazione continua e improntati ad incrementare le vendite ed a realizzare nuovi e migliori prodotti. In questi ultimi anni la problematica più importante è quella fiscale perché in Italia abbiamo uno stato dove i vari governi hanno un unico scopo, quello di aumentare la tassazione dei lavoratori autonomi e delle imprese. Pertanto chiedo al sindacato USARCI di intensificare la propria azione in difesa degli agenti cercando semplificare i rapporti e le incombenze burocratiche fiscali che sono diventate dei costi pesanti ed del tutto improduttivi.
La burocrazia statale e tutte le incombenze fiscali sono sempre più demenziali, perché ormai non si riesce a comprendere come dei funzionari statali malati e persecutori ci rendono la vita sempre più complicata. Noi agenti di commercio non chiede altro di potere lavorare in pace.
SONO INOLTRE A FARE UNA RACCOMDAZIONE A TUTTI GLI AGENTI, DI NON VOTARE I PARTITI POLITICI CHE SONO COMPOSTI SOLO DA CORROTTI ED INCOMPETENTI, SE VOGLIAMO SOPRAVVIVERE
E’ una vergogna attendere fino al compimento di anni 67 per percepire la pensione Enasarco.
Oltre 30 anni di versamenti penso siano più che sufficienti per averne diritto.
Il nostro lavoro all’età di 67 anni inizia ad essere quasi insostenibile.
Ogni altro commento credo sia superfluo.
Cordiali saluti.
A mio parere non dovrebbe esistere l’agente monomandatario ma semmai questa è una forma di disimpegno del datore di lavoro che vuole sfruttare le potenzialità del lavoratore, in esclusiva, senza avere in carico tipici oneri dei dipendenti, con l’accordo delle controparti sindacali che probabilmente tra le altre non vogliono perdere contributori in Enasarco. Forse uno dei motivi dell’alto numero di “finti agenti” in Italia rispetto ad altri sta proprio in questo fatto ma chissà magari all’estero esistono finti agenti ma si chiamano in altro modo e non devono contribuire obbligatoriamente a enti tipo Enasarco per cui non sono contabilizzati come agenti. Auguro buon lavoro al Signor Giovanni Di Pietro ma non credo che abbiamo le stesse visioni a partire dall’obbligo di versamento in Enasarco del minimale e massimale che a mio parere andrebbe eliminato come andrebbero eliminati tutti i minimali di qualsiasi genere portando il calcolo dei contributi e tasse su redditi effettivi e non in quanto esisti indipendentemente da quanto reddito riesci a produrre, eliminazione certa almeno del minimale ma se si ritiene, per riequilibrio anche parziale dei conti Enasarco, per solidarietà che rimane lo spirito che dovrebbe contraddistinguere società più includenti, anche dei massimali. Saluti