L’Enasarco è costantemente sotto attacco. Un ente considerato quasi come una sanguisuga che si abbevera con il sangue degli agenti di commercio.
Giovanni Di Pietro, presidente di Usarci, è davvero così?
No. L’Enasarco rappresenta da oltre 70 anni, l’ente previdenziale integrativo degli agenti di commercio ed è l’ente che che identifica l’intera Categoria nella Società e nel mondo delle Istituzioni.
In quanto “Istituzione” subisce da parte degli Agenti di commercio la stessa scarsa considerazione che viene riservata a tutte le strutture impositive di un pagamento obbligatorio; esso il più delle volte viene giudicato distaccato dalla Categoria, incapace di interpretare le reali esigenze della stessa, erogatore di prestazioni a basso valore aggiunto e talvolta inutile.
Non dobbiamo guardare all’Enasarco come un ulteriore ente che ci succhia denaro, non esiste nel mondo un Ente come il nostro che eroghi la doppia pensione, i colleghi delle altre nazioni ce lo invidiano, infatti non vi sono altri esempi di lavoratori autonomi che ricevano un contributo pensionistico del 50% pagato dalle mandanti.
Perché questa ostilità, allora?
L’ostilità da parte di uno sparuto numero di agenti, verso la Fondazione, si ha perché la si reputa, a torto, il reale soggetto che dovrebbe riportare e risolvere le numerose istanze di una Categoria che si ritiene non considerata, e abbandonata a se stessa.
Ciò non risponde assolutamente al vero, fatto è che l’Italia è il primo paese al mondo che, grazie proprio ai sindacati di categoria, si è data una normativa considerata la più avanzata al mondo, e di ciò dobbiamo prenderne atto. Ciò non vuol dire che tutti i problemi sono risolti, anzi, grazie alla “furbizia” delle mandanti, occorre sempre stare all’erta e cercare di parare i colpi bassi che ci vengono continuamente inflitti.
In Italia la situazione degli agenti di commercio è molto diversa rispetto al resto d’Europa.
Il nostro paese, rispetto al resto del mondo, presenta diverse anomalie in materia di agenzia, siamo il paese europeo con più agenti di tutti, 210 mila circa contro i 40mila della Germania, 25 mila della Francia, solo la Spagna ci segue a ruota con 165 mila agenti, tutte le altre sono ben al di sotto dei 25 mila.
In contrapposizione a questi dati dove deteniamo il primato, troviamo che il reddito pro capite degli agenti italiani è posizionato all’ultimo posto con 41.976 euro in media pro capite contro i 265 mila della Germania, i 311 mila della Norvegia, i 226 mila della Svezia, gli 83 mila euro della Spagna, e gli 85 mila della Francia. A livello di provvigioni, di reddito, siamo il fanalino di coda di tutta l’Europa.
L’Enasarco, e con esso la categoria degli agenti, poggia su presupposti organizzativi e lavorativi ormai superati. L’evoluzione informatica ha stravolto la distribuzione commerciale e con essa anche il mondo degli agenti è in continua evoluzione, è cambiato il modo di approcciarsi ai clienti, al sistema di vendita, dove il compito dell’agente non è più quello di vendere, ma di offrire servizi al cliente, consulenza, soluzioni, nonostante ciò, però, veniamo pagati solo per quello che risciamo a vendere, non ci viene riconosciuto dalle mandanti questo plusvalore.
Anche la forma giuridica dell’agenzia sta mutando profondamente, da agenti ditte individuali, abbiamo visto prima nascere le società di persona, ma poi, da qualche anno, vi è un fiorire di agenti sotto forma di società di capitali, ed a questi non vengono riconosciuti pensioni e assistenza come per tutti gli altri agenti.
È cambiato il mondo esterno, ma la categoria non ha reagito in modo adeguato. Con quali conseguenze?
Nell’ultimo decennio la Categoria censita dall’Enasarco ha subito un calo numerico costante, al contrario sono aumentate a dismisura altre figure professionali come ad esempio i procacciatori d’affari che si stima abbiano raggiunto la cifra considerevole di oltre 80 mila unità. Ciò ha provocato una sempre più crescente evasione contributiva ed una tutela inesistente sia previdenziale che commerciale di questi nuovi.
E’ necessario ricondurre tutte quelle nuove figure professionali “incaricate di promuovere la conclusione delle vendite” nel naturale solco del rapporto di agenzia.
E’ necessario ripensare ad un nuovo welfare per gli agenti di commercio come lo si sta facendo per tutti i lavoratori integrando ed attualizzando quello esistente, rivedendo la parte assistenziale gestita dall’Enasarco non in linea con le reali esigenze.
L’attuale metodo di contribuzione Enasarco risulta essere inadeguato in particolare per tutti gli Agenti monomandatari, in quanto l’imponibile previdenziale, conseguenza di un massimale inadeguato, li costringe ad una aspettativa pensionistica completamente scollegata al reale reddito.
Il meccanismo attuale degli investimenti Enasarco è composto prevalentemente da asset immobiliari, ciò non consente alla Fondazione di svolgere quel ruolo di “cerniera” utile ed indispensabile alla Categoria.
Proprio per questi motivi, il calo degli agenti ed il bassissimo reddito, si rende necessario una riforma strutturale del nostro ente Pensionistico.
Presidente, come immagina il “nuovo Enasarco”?
Il “nuovo” Enasarco deve porsi come obiettivo quello di tornare ad essere un ente che sia veramente degli agenti di commercio, come lo è stato negli anni della sua fondazione, un orgoglio della Categoria, un plusvalore invidiabile di chi svolge un’attività tra le più difficili ed in perenne evoluzione.
Deve riprogrammare le proprie prestazioni, limitandone il numero ma migliorandone i contenuti adeguandoli alle attuali aspettative della Categoria e ciò coinvolgendo gli attori che insieme ad esso rappresentano la Categoria, ovvero le forze sociali.
Il “nuovo” Enasarco deve avvicinarsi alla Categoria, entrando nel merito dei bisogni e delle aspettative, deve essere quel “catalizzatore” di interessi specifici che riguardano il mondo dei propri contribuenti rivedendo il sistema della contribuzione per renderlo più equo e aderente alla realtà, ad esempio prevedendo la contribuzione anche per gli amministratori delle società di capitali, in linea con quanto fatto dall’Inps.
Il “nuovo” Enasarco deve promuovere un welfare adeguato, deve concentrare le risorse disponibili e promuovere tavoli di confronto con le forze sociali su argomenti strategici quali il welfare stesso e la formazione.
Il “nuovo” Enasarco deve informatizzare i propri processi, in modo che vi sia un rapporto diretto con i propri assistiti, occorre rivedere il ruolo e la distribuzione dei propri uffici periferici per essere sempre più accanto agli assistiti ed alle aziende mandanti.
Il “nuovo” Enasarco deve rivoluzionare il proprio metodo degli investimenti, occorre impiegare le risorse a vantaggio del Paese e del mondo delle imprese senza le quali non esisterebbero gli Agenti di commercio. Il “nuovo” Enasarco deve essere coerente con le politiche economiche del Paese, ma chi Governa ed ha necessità dell’Enasarco, deve rendere facile il lavoro di chi ha come obbiettivo quello di far crescere le aziende ed il Paese.
Il nuovo Enasarco deve garantire ai propri iscritti, gli agenti, la certezza dei versamenti contributivi creando, se necessario, un apposito fondo. Non è pensabile che l’agente versi e la mandante si appropri dei versamenti ed in caso di fallimento o concordato l’agente perda tutto con il doppio, aver perso i soldi e la pensione.
Il nuovo Enasarco deve garantire una pensione che sia in linea con i contributi versati, occorre ridurre drasticamente il contributo di solidarietà, contributo istituito dalla la cosiddetta legge Fornero che ha portato da 30 a 50 anni la sostenibilità degli enti previdenziali, ma per fare tutto ciò occorrerebbe una forte coesione tra i vari sindacati degli agenti, tralasciando i personalismi, i dualismi, gli interessi di bottega e combattendo senza se e senza ma chi vorrebbe gestire il nostro ente solo per proprio tornaconto, i cosiddetti gruppi di interesse e di camarille, questi devono essere allontanati e spazzati via.
Non è certamente facile attuare un programma così complesso, ma occorre iniziare, e noi dell’Usarci siamo già impegnati su questo fronte.
29 commenti
Tante belle parole ma a 63 anni sono stufo di sentire chiacchiere vorrei vedere i fatti e sincremente sono molto scettico. Mi sembra di sentire la solita storia come quella del ponte sullo stretto di Messina.
Buona giornata
Ci sono comunque alcuni meccanismi che fanno di ENASARCO un collaboratore fastidioso ….
1) se un agente non raggiunge 20 anni di contribuzione PERDE il 100% di quanto versato! (Si chiama truffa..)
2) posto il difficile (in era moderna ) raggiungimento dei 20 anni di contribuzione , il calcolo tra anni versati e anni anagrafici sposta ancor più in età matura il percepimento , quasi in attesa di una prematura dipartita!?! ….poco garantista !
Condivido totalmente il commento qui riportato, con particolare peso sul secondo punto! È assolutamente necessario cambiare! E in tempi brevi, perché la categoria sta soffrendo e i contributi versati possono, e devono, aiutare ad uscire meno massacrati da un momento storico non favorevole!!
L’enasarco deve dare la pensione quando gli agenti vanno in pensione con l’inps e basta .
Se un agente non riesce a raggiungere i 20 anni di contributi, si dovrebbe rendere almeno la parte versata da parte dell’ agente.
È un furto legalizzato.
Belle parole, ma non faranno nulla. Noi agenti avremmo una pensione bassissima.
Le pensioni secondo gli ultimi calcoli sono basse. Non si può prendere € 500,00 dopo trentotto anni versati, uguali alle pensioni minime o sociali. È una vergogna.
Giustissimo..👏👍
Franchetto bravo!!! …. “costruiamo assieme “il nuovo enasarco”, quando VOI ENASARCO ci darete la possibilità di riscattare i ns. soldi versati (e sottolineo i ns. soldi) indipendentemente dal raggiungimento o no dei 20 anni di contributi (dando all’ agente quanto maturato nei suoi anni di lavoro con enasarco) e non imporre come invece è la realtà attuale (realtà da regime dittatorio!!!) o 20 anni o Muori………………..
Se ci sono 80.000 procacciatori d’affari forse ci sarebbe da chiedersene il motivo… forse qualcuno di questi ha considerato che la gestione dell’ente (con Ricucci ed amici) e i risultati ottenuti lasciano tanti e tanti dubbi: nella mia presenza con 38 anni di contributi continuativi è di vero conforto vedere come negli ultimi anni si siano incrementati gli importi versati, siano aumentati gli anni di contribuzione, sia aumenta l’età anagrafica dell’agente contribuente e, guarda caso, l’importo della “prevista” pensione abbia iniziato a decrementarsi di anno in anno. Gran logica!!! Per non definirla diversamente.
Condivido quanto detto da Federico Franchetto e’ una vergogna un’ ente cosi’ come e’ ora Inutile tanto vale pagare una sola contribuzione quella inps sono molto piu’ seri.
Questa e’ una truffa a cielo aperto.
Solite parole; fatti!!!!
L’inflazione viaggia a 2 cifre e l’unica cassa di Previdenza privata che non ha rivalutato le pensioni fra TUTTE è stata l’ENASARCO. Roba da chiudere baracca e burattini ma non conviene a quelli che si sono ingrassati con questo ENTE.
Tante belle parole, mi associo con le contraddizioni dei miei colleghi, sui versamenti sotto i 20 anni, l’adeguamento alla Fornero si, alla quota 100 e 102/104 no! Perché? Si è vero le mandanti non versano i contributi e noi la prendiamo dove non ci piace, personalmente ho 28 anni di contribuzione, nel 2016 avevo un’aspettativa di pensione di 450 €, negli anni a seguire la mia mandante più importante non ha fatto versamenti, si è impadronita anche dei soldi della mie ritenute, prima era appropriazione indebita e penale ora non più, io chiamai prontamente ispettore che agi immediatamente, ma dovette accettare una rateatizzazione , che io implorai di non concedere, sta di fatto che la mandante non versò neanche una rata, poi falli e ora la mia aspettativa con i strani conteggi che fa l’enasarco e’ di 250 €, veramente da fame!!((( in questo casi l’enasarco dovrebbe rivedere i conteggi inerenti le pensioni e riconoscere la pensione antecedente i fatti di mancati versamenti dalla mandante
Al momento solo bla bla bla, vi ricordate a chi assegnavano le case a 4 soldi, una vera delusione, vogliamo poi parlare della sanitaria, una vergogna
Sottolineo il fatto che se non hai versato 20 anni di contributi sono tutti ” soldi persi”!!! Una persona può fare diversi lavori nella vita , quindi potrebbero rimborsare i contributi versati di periodi inferiori a 20 anni perché sono RUBATI!! Sono costati fatica e sacrifici .Si chiama TRUFFA!! LA NUOVA ENASARCO NE TENGA CONTO se vuole essere un Ente rispettabile!!!
Una vergogna la faccenda dei vent’anni , idem la mancata
pronta rivalutazione della pensione da parte di Enasarco nonostante l’inflazione a due cifre, uno schifo il sistema del calcolo della pensione che in tempi di crisi, con la famigerata “quota A”, che prende in esame i migliori 3 anni lavorativi dell’ultima decade è diventata penalizzante per tantissimi agenti, vedi il sottoscritto ex agente ora pensionato(anticipata)che con 40 anni di contributi percepisce una pensione lorda che non arriva a 950 euro…il bello, si fa per dire, è che se avessi continuato a lavorare(e a versare contributi) visto l’andazzo avrei preso ancora meno, per contro, se avessi cessato l’attività 3 anni prima avrei avuto una pensione quasi doppia. l’Enasarco? Una roba rivoltante!
Ecco perchè non raggiungerete mai un numero di iscritti corposo.
Difendete l’indifendibile ” L’ ENASARCO”, non mi permetto di dire che sono delle sanguisughe.
Ma dove e quando assistono gli agenti.
Io negli ultime due anni ho perso delle aziende e ho dei redditi che non superano i 6000,00 euro annui, con dei cali nei versamenti naturalmente.
E a 64 anni dopo aver versato per 39 anni oltre 140000,00 euro, non posso andare in pensione, l’ ENASARCO che mi da, dove mi assiste?
MI arrivano pubblicità del noleggio a lungo termine, io non posso riparare una IBIZA che posseggo dal 2015 con 250000 KM e rischio ogni giorno, pago un fitto, non posseggo proprietà ed ho tre figli. Il mio ammortizzatore sociale sono stati quei pochi risparmi che ho quasi esauriti . L’ENASARCO chi assiste?
Gli AGENTI PRIVILEGIATI, non tutti siamo ricchi.
Potete pubblicare tranquillamente la mia MAIL, non ho niente da nascondere. Mio padre è stato per anni consigliere dell’ LANARC.
Enzo di Napoli
PS-. Lavoro da qualche anno per due aziende senza mandato e naturalmente senza contributi. E devo RINGRAZIARLI, altrimenti non avrei guadagnato neanche quei 6000,00 euro annui. E L’ ENASARCO………
Del lavoro usurante dell’agente di commercio non ne parla più nessuno??
Sono un agente di commercio da 36 anni e fortinatamente tutti continuativi. Visto che al tassista viene riconosciuto il lavoro usurante, credo che noi siamo sullo stesso livello o peggio, ma i nostri diritti ed i sindacati dove sono.
Siamo tutti i giorni sulla strada e dobbiamo pensare oltre che a guidare a usare il navigatore, trovare parcheggio e riuscire a fare ordini, seguire le consegne ed anche gli incassi. Per non parlare del rapporto con i capi area, i target sempre meno fattibili, le riunioni fuori sede ed i pasti di tutti i giorni, molto spesso consumati in fretta per ottimizzare le vendite e riuscire a strappare qualche ordine in più nel pomeriggio. Se non è usurante tutto questo stress, ditemi voi.
il ridicolo rendimento dei contributi dovuto ai costi di funzionamento della burocrazia interna, i sottostanti inevitabili maneggi politici che nulla hanno a che vedere con i nostri interessi e che negli anni l’hanno dissanguato ed il truffaldino diritto medievale di confisca dei contributi di agenti che non hanno raggiunto i minimi temporali hanno reso odioso l’Enasarco a chi sputa sangue in prima linea e ricorda i tempi in cui era un vero Ente assistenziale, ma parlo di cinquant’anni fa. Senza farla troppo complicata, basterebbe mantenere la contribuzione attuale obbligatoria ma da versare e gestire da un fondo pensione flessibile o misto pensione/sanità scelto dall’agente, chiudendo finalmente questo ennesimo ente inutile nato bene in altri tempi e cresciuto male. Restituendo naturalmente agli iscritti non ancora pensionati i contributi attualizzati. Questa a mio avviso sarebbe l’unica cosa sensata da fare e che solo la politica può cambiare, e se l’USARCI guardasse un po’ più lontano potrebbe proporre gli oltre 200.000 voti degli agenti di commercio (che con famiglie e amici potrebbero essere molti di più) ai politici promotori di questa iniziativa di civiltà. Ai dipendenti Enasarco che resterebbero a piedi si potrebbe sempre proporre un bel contratto di agente, fornire una valigia , una pacca sulla spalla e tanti tanti cari auguri.
Allora risolviamo una volta per tuttexlaxquestione dei silenti dando giustizia a chi ha versato per 10 o 18 anni senza poter prendere un centesimo.
In modo equo .è la cosa più facile e riconoscere ai promotori finanziari la possibilità di versare più contributi come monomandatari..
Per favore non posso buttare al vento 27vanni di contributi a 75vanni..anche secsaranno pochi..chemi taglio ol 5% per anno non versato ma che mi diano quei quattro soldi di pensione
lascio stare il fatto che se non hai versato 20 anni di contributi e se per caso cambi lavoro questi non ti vengono ne calcolati ne rimborsati. Per non essere denunciato dico solo che è una bella “furbata” ( EUFEMISMO(
Poi non vedo perchè lo stato deve metter becco sugli amministratori Enasarco, con conseguenze (alla luce del sole) che viene sperperato un patrimonio immobiliare, con vendite sottocosto ad amici, politicanti e chi ne ha più ne metta. Il patrimonio immobiliare Enasarco è quello che rende meno di tuti gli altri Enti che hanno un patrimonio immobiliare da gestire, come mai? Se gli amministratori attuali ( mettiamo una pietosa pietra sulle passate amministrazioni) non sono in grado di gestire il nostro patrimonio, si può dare tranquillamente in gestione ad un Ente tutte le proprietà con un utile garantito a prescindere; cosa fattibilissima.
Se la rendita del patrimonio immobiliare fosse ben gestita si potrebbe anche rivalutare le pensioni in base al grado di inflazione, ma forse questo agli amministratori non sono in grado di agire, con grave danno a noi poveri agenti.
Non jo mai chiesto niente in quasi 40 di attività con Enasarco solo un risarcimento x un operazione fatta mai chiesto x ché non pubblicavano la nascita dei figli, il diploma e di seguito le lauree ho fatto domanda del calo di fatturato x il COVID ho riempito il suo atto notorio con documenti e foto dei documenti documentazione del calo di fatturato oltre il 40%
Mi rispondono dopo scadute le domande che la mia domanda è stata respinta xchè non avevo fatto l’atto notorio.ridicolibx 1000 euro di elemosina quando lo stesso anno ne ho versati oltre 3000€ ho scritto una mail all’attenzione del direttore Enasarco ma non meritavo risposta
Buona giornata
CAMBIARE IN PRIMIS IL CONTRATTO AGENTI:
LE PROVVIGIONI NON PIU’DALLE AZIENDE MA UNA PERCENTUALE FISSATA DALL’ENASARCO
CHE COMPRENDA I COSTI NOSTRI COSTI AUTOVETTURA TASSE E FORSE GUADAGNO NO SOLO RICAVI!!!!!!!!!!!
DARE UNO STOP ALLE AZIENDE CHE RAGGIUNGONO DETERMINATI FATTURATI AD AVERE LA NOSTRA COLLABORAZIONE,DEVONO ASSUMERE IMPIEGATI VIAGGIATORI.
SE NON SI FARA’ QUALCOSA DI CONCRETO DI LIBERI PROFFESSIONISTI NEI PROSSIMI ANNI CI SARA’ SOLO FANTASIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
PURTROPPO CI SI RIDUCE A PAGARE SPESE.
Aldo hai perfettamente ragione, la penso come te.
Buongiorno io ho 62 anni e sono 47 che lavoro di 35 ENASARCO perché non danno la possibilità di andare in pensione quando si può con INPS ? Far lavorare un agente fino ai 67 anni è scandaloso, anche il nostro è un lavoro usurante come i taxisti quindi datevi da fare e per una volta pensate a noi e non insultateci con i vostri proclami che poi non vengono mai attuati
La più grande schifezza è il contributo di solidarietà, per non parlare della pensione a 67 anni. Ho 57 anni con 37 anni di contributi versati Enasarco e 40 di Inps. Tra 5 anni potrei andare in pensione, Inps, ma dovrò aspettare altri 5 anni per la pensione Enasarco… la giustizia dov’è?
CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA
Quando farete delle proposte serie per abbassarlo?
HO DELLE FORTI PERPLESSITA CHE QUESTO AVVENGA.
Enasarco è una truffa e come tale andrebbe trattata. La magistratura dovrebbe quindi intervenire e arrestare tutti i membri del CDA attuale e quelli passati. Infine dovrebbe restituire tutte le somme rubate agli agenti di commercio. Punto e basta!
Tante belle parole, quelli dell’Enasarco riscaldano la “cattrega” e noi a farci il mazzo in giro per acquisire nuovi clienti.
Enasarco dacci la possibilita’ di:
– andare in pensione a 62 anni , 41 di contributi
– una pensiona dignitosa non “un reddito di cittadinanza”
Grazie