I dinosauri si sono estinti. O, per lo meno, così ci raccontano i paleontologi. Sulla base di reperti fossili, naturalmente. Anche perché un dinosauro vivo e vispo nessuno lo ha mai visto. Benché a Lockness… Ma questa è altra storia, e ci porterebbe facilmente fuori seminato…
Perché io qui non voglio parlare della realtà dei dinosauri, divagare sull’ipotesi fantasiosa che i famosi Draghi delle leggende medioevali altro non fossero che degli scampati al disastro che pose fine al Giurassico… e neppure spingermi ad elucubrare sul mito cinese degli Imperatori Dragoni, che avrebbero governato l’Impero di Mezzo prima dell’inizio della storia dinastica…
Quello che, qui, mi interessa è altro. Il concetto di estinzione.

Perché, ammesso e non concesso che ciò sia avvenuto per i dinosauri, è, comunque, un dato acclarato che una specie può estinguersi. Notate bene : qualsiasi specie vivente. Animale e vegetale. E di specie che si sono estinte, e di altre a rischio di estinzione ne conosciamo molte. Ed è inutile, tautologico, ricordare che noi, ovvero la specie umana, a molte di queste estinzioni abbiamo dato un contributo notevole.
Per carità… Io non sono un darwinista, né tanto meno uno scienziato. Solo uno che, in una mattinata forzatamente oziosa, in una città avvolta in un silenzio irreale divenuto, però, ormai usuale, riflette… O meglio, lascia vagare i pensieri…
Dunque, una delle mode del nostro tempo è costituita dalla, pretesa, tutela dell’ambiente. L’ecologia! Tutto, a parole, sta diventando “Green”. Greta Thumberg, affermando con sicurezza una sequela di banalità, ha portato i giovani di mezzo mondo in piazza. Di quella metà del mondo, ovviamente, che vive, o per lo meno viveva, nella bambagia. Gli altri, quelli che fanno fatica a mettere insieme un pasto decente al giorno, non se ne sono accorti. Troppo impegnati a sgobbare nelle miniere o nei campi per permettere ai loro, viziati, coetanei di andare in giro a sproloquiare di salvaguardia ambientale e altre amenità.

Per tacere, poi, dei noti filantropi che tali cause hanno sposato, finanzieri che con le loro speculazioni hanno portato intere nazioni al collasso. Industriali che per decenni hanno devastato il globo con gli scarichi venefici delle loro fabbriche. Speculatori sostenitori accesi di politiche globali neo-malthusiane, che vogliono ridurre radicalmente il numero degli abitanti della Terra. E che, naturalmente solo per caso, controllano la cosiddetta BigPharma… Ovvero la produzione e distribuzione mondiale di medicine, vaccini, altre amenità che dovrebbero salvarci la vita. E renderci immortali. Nessuna dietrologia. Solo una constatazione. E la memoria dei vecchi studi di greco antico. Lingua illuminante, nella quale “pharmakòs” vuol dire tanto medicina, quanto veleno.
Comunque, pur non essendo un esperto, una cosa mi è diventata col tempo chiara. Anche noi uomini siamo una specie. Animale. Magari, potenzialmente, dotata di un’anima superiore. Che in verità usiamo ben poco…
Però, in quanto specie, siamo necessariamente obbligati alle leggi di natura. E a convivere con l’ambiente. Adattandoci. Dalla nostra capacità di adattamento dipende la nostra sopravvivenza biologica. Come specie. E, quindi, quella che potremmo definire la lotteria dell’estinzione…

Adattarsi all’ambiente. Quindi superare le, inevitabili e periodiche, crisi che ci possono mettere a rischio. Avendo come obiettivo primario la continuità della nostra specie. E quindi, per dirla brutalmente, la procreazione e la salvaguardia delle future generazioni. Che tale continuità garantiscono. È così per tutte le specie. E così dovrebbe essere anche per l’uomo.
Dovrebbe… Invece… Invece noi siamo l’unica specie che sembra preoccuparsi solo della sopravvivenza personale e individuale. Ovvero abbiamo paura di morire, noi….Solo noi contiamo. E non ce ne frega niente della continuità, delle generazioni future. Anzi siamo pronti a sacrificarle solo per guadagnare qualche anno, qualche giorno di sopravvivenza individuale. Nessun animale si comporta così…
Ma noi siamo superiori, si dirà… C’abbiamo il senso dell’io, noi… Già… Ma a che ci serve? A tirare avanti per andare a vedere ancora per qualche tempo i cantieri? Perché tutto il resto ce lo stiamo facendo vietare, e in certo senso vietando da soli. Tutto. La libertà di movimento. Di respirare. Di frequentare altri. Di divertirci. Di amare. E persino di fare sesso, visto che alcuni soloni della nuova teocrazia sanitaria sono arrivati a consigliare il fai da te… Che ti difende dal virus, anche se provoca perdita della vista e crescita pilifera sulle palme delle mani…

Insomma, anche in questo siamo una specie anomala. I Dinosauri sembra si siano estinti per via di un meteorite. Mica se la sono cercata. Noi ci stiamo avviando verso l’estinzione per paura di un virus. Per la paura, non per il virus. Che sarà anche virulento, forse… Ma che al massimo può darci una sfoltita. Non estinguere la nostra specie. Ma siccome abbiamo paura solo per noi stessi, perché solo a noi stessi siamo capaci di pensare…. E abbiamo anche la pretesa di considerarci animali superiori….
1 commento
In una societá di plastica e botox, mentre si invoca la falsa libertá per il bene collettivo o quella per l aborto con comodo farmaco a casa, si viene letteralmente invasi,sul tubo, da pubblicitá di mamme surrogate(che attendono il ritiro della merce prodotta) e uteri in affitto…
Io,che della libertá ho cercato sempre di nutrirmi ed avere rispetto,anche con la dovuta fatica che richiede la coerenza e i passaggi stretti da attraversare, mi sono ritrovata completamente priva del poco su cui avevo ricostruito dopo aver demolito tutto ciò che ci viene “imposto”da quando ci si ritrova nel mondo.
La cosa non mi ha spaventato cmq o, certamente, non di più,poiché non credevo nell uomo giá prima.
Mi sono sentita più sola,in quanto tradita da taluni per cui provavo stima.
Arrabbiata sì, perché non più libera neppure di una mia forma di eremitaggio, senza volerlo minimamente paragonare a quello vero dei grandi anacoreti,studiosi e forti,coraggiosi.
Gente che negli ultimi 5/10anni fonda la sua” vita ” su sopracciglia e unghie fatte tutte uguali da estetiste ,da mostrare per il like del giorno con un aforisma.Segno dei tempi,della “cultura” di mezzi di comunicazione e anche scuola,sì,—-perché certi capi si sono presi la scuola,dai ’50 in poi, ed hanno vinto davvero—(una riflessione,quest’ultima ,riportata male da me ed ascoltata quando ho incrociato per la prima volta una video intervista di A.Segatori,un vero appiglio per il naufrago che ero diventata,che sono).
È solo uno stupido esempio,il mio,e non mi si prenda per una bacchettona!Il problema principale sta nell etá di quella “gente”,ossia donne che vogliono essere come 20enni.
Uomini che le rincorrono.
Livellamento culturale,ben peggiore dell analfabetismo.
E poi, poco più, su finti poeti che pubblicano libri, scrittori di trhiller e bestsellers.
Giovani poetesse che salutano con i loro versi hip pop nuovi presidenti al loro insediamento.
Nella societá dell individualismo non c è spazio per l INDIVIDUO.E quando esso vorrebbe uscire,farsi trovare da qualcuno, non si offre a quest ultimo la possibilitá di farlo, ma gli si danno psicofarmaci.
Perché chi conosce il proprio sé,chi dá voce al proprio daimon,in genere non può essere inglobato.
Una societá di morti, di finti progressisti liberi che uccide i propri figli.
Coloro che non hanno dubbi,che non vogliono averne,non sono vivi,per questo si attaccano all esistenza in una carne che non vogliono vedere decomporsi.
Ma sono giá morti.