Non so se sia vera. È una notizia che mi è arrivata così, dal web…e così ve la rendo. Perché, comunque, fa pensare. Dunque…
La Comunità giovanile cattolica di Germania vorrebbe aggiungere il famoso asterisco al nome di Dio. Per evitare una “identificazione di genere”. Quindi: Gott*. Tradotto Di*. Né maschio, né femmina.
Non so, come dicevo, di che organizzazione di Giovani Cattolici si tratti. Né, tantomeno, quanto pesi in seno alla Chiesa di Germania. E le prime cose che mi vengono in mente sono due battute. Facili e scontate. Non ci sono più i tedeschi di una volta. E la mamma dei cretini è sempre incinta a tutte le latitudini….
Però, la cosa è curiosa. Non denota solo una, crassa, ignoranza sia teologica che linguistica. Perché il Dio dei cristiani, come l’Allah islamico, non ha attributi di genere. Non è, in buona sostanza, “sessuato”. E il fatto che lo si appelli Padre non implica certo un’attribuzione di mascolinità. Tant’è che il, compianto, Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, ebbe a dire, in un famoso discorso del suo brevissimo pontificato, che “Dio è sia Padre che Madre”. Non si trattava di una battuta buttata là per essere alla moda. Luciani non era Bergoglio. Era scrittore fine e intellettuale acuto. Seguace del pensiero di Antonio Rosmini.
Per altro, la dualità Maschile /Femminile della Divinità è cosa ben più antica del Cristianesimo. Per i Greci ad ogni Dio corrispondeva una Dea, sposa, amante o sorella che fosse. Erano i due aspetti del Cosmo. I due poli. Lo Yin e lo Yang del Taoismo.
I Romani (quelli veri) avevano, poi, una molteplicità di divinità che invocavano con la formula “Siue Deus, Siue Dea”. Erano gente pratica. Non avevano tempo di dissertare sul sesso degli Dei. Dovevano fondare un Impero, loro…ma su questo non mi soffermo. Non vorrei che qualche genio odierno ne traesse la conclusione che erano Divinità transgender…
Persino i bizantini, celebri per il loro gusto per le interminabili, e capziose, diatribe teologiche, del sesso di Dio non mi risulta si siano mai preoccupati. Di quello degli Angeli sì. Ma era altra cosa. E comunque è restato detto proverbiale “discutere del sesso degli Angeli” per indicare il parlare inutilmente di cose che non si possono comprendere né spiegare con l’intelletto umano. E questo mentre il Nemico è alle porte. Allora gli Ottomani di Mehmet il Conquistatore. Oggi…scegliete un po’ voi. Vi è solo l’imbarazzo. E i Cattolici, in questo frangente, dovrebbero preoccuparsi di cose ben più serie. Invece di stare a dissertare su tali, scadenti, bizantinismi politically correct. Che, in modo ben più icastico, il Nostromo del CAR di Marina avrebbe definito “Pippe mentali”. O peggio.
Fuor di battuta e celia, questa iniziativa, semplicemente ridicola, dimostra, però, una cosa. Importante. In questa Chiesa – che continua, chissà perché?, a definirsi Cattolica, ovvero Universale – è scomparso sia il senso del Sacro che quello del ridicolo. È completamente asservita al Mondo. E sappiamo Chi, per tradizione, viene definito Dominus huius Mundi. Lo sappiamo, e proprio per questo preferiamo non nominarlo.
Sono piccole cose, certo. Un gruppo di giovani cretini che vogliono scrivere Di*. Un prete che dice messa, parlando della immortalità dell’anima e della Resurrezione, tenendo la mascherina. Per timore del virus. Un Pontefice, o presunto tale, che definisce il Vaccino un atto d’amore. E dimostra una conoscenza dottrinaria e teologica inferiore ad un pigmeo animista. Inchinandosi di fronte ai padroni della finanza mondiale…. No , sbagliavo. Queste cose non sono, poi, tanto piccole… Sono….
Lasciamo perdere. Certo è che Mormoni e Testimoni di Geova hanno, a questo punto, una spiritualità più intensa e sana…
Un’ultima cosa. Mi scuso con pigmei e animisti per il paragone. Non era appropriato. Sono gente seria. Loro.