Dal momento in cui il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato che sono in corso delle trattative tra il governo a stelle e strisce e “alti funzionari” dell’omologo venezuelano, si è aperta una caccia all’uomo volta ad individuare l’uomo forte del governo bolivariano con cui si sarebbe riaperto il dialogo chiuso bruscamente alla Barbados.
In seguito alla conferma anche da parte del presidente venezuelano Nicolas Maduro, tutte le fonti hanno concordato nell’indicare Diosdado Cabello come l’uomo scelto dagli Usa per trovare una soluzione alle vicende del Paese sudamericano. Cabello rappresenta l’ala militare del bolivarismo, già presente nel 1992 al fianco di Hugo Chávez nel tentato golpe che gli causò la detenzione per due anni. In seguito Cabello ha scalato i vertici del Movimiento Quinta República (Movimento Quinta Repubblica, MVR) prima e poi del Partido Socialista Unido de Venezuela (Partito Socialista Unito del Venezuela, PSUV) di cui è attualmente il vicepresidente.
In campo politico ha ricoperto il ruolo di governatore dello Stato di Miranda dal 2004 al 2008 per poi essere battuto, una volta ricandidatosi, dal leader dell’opposizione Henrique Capriles, dal 2012 al 2016 è stato presidente dell’Assemblea Nazionale e dal giugno dello scorso anno ricopre la carica di presidente dell’Assemblea Nazionale Costituente.
L’uomo duro del bolivarismo fu anche tra i principali papabili indicati come eredi del defunto Hugo Chávez che poi optò per Maduro, simbolo del bolivarismo di stampo civico-sindacale. Davanti alle pressioni delle indiscrezioni dell’agenzia di stampa internazionale Associated Press, però, il cinquantaseienne ex membro delle forze armate ha allontanato qualsiasi ipotesi di divisione interna al socialismo venezuelano ribadendo la sua fiducia e la totale fedeltà al presidente Maduro e alla Patria contro chi, dal fronte dell’opposizione, invoca interventi armati stranieri e oltrepassa la legalità per sovvertire il volere del popolo. Ad uscire in ogni caso sconfitto dall’attuale situazione è il leader della coalizione antichavista Juan Guaidó sul quale anche la potenza nordamericana sembra aver fatto calare il sipario.