Chi vive in città l’ha sperimentato spesso ma non volentieri: girare e rigirare per le strade del proprio quartiere cercando, inutilmente, un parcheggio per l’auto e ritrovarsi di fronte a una lunga serie di cartelli di parcheggi riservati ai disabili
Giusto, ovviamente, se si tratta davvero di disabili. Ma il dubbio, a questo punto, diventa sacrosanto: è davvero credibile che in ogni isolato di ogni città ci siano così tante persone che abbiano diritto ad un parcheggio riservato e tutelato?
Delle due, l’una
o si sta barando e si concedono permessi a chi non ne ha diritto (e sinceramente si spera che sia così), oppure l’Italia è un Paese con una drammatica percentuale di persone alle prese con gravissimi problemi di salute, fisica o mentale non ha importanza.
E in questo secondo caso, forse si sono dimenticati di spiegare perché si sta registrando questa crescita esponenziale di disabili. Conseguenza dell’inquinamento? Di un’alimentazione sempre meno naturale?
Perché il problema non è solo legato all’invecchiamento della popolazione. Ormai quasi in ogni classe c’è uno scolaro o uno studente con problemi che richiedono un insegnante di sostegno. Che magari manca, ma la richiesta è comunque presentata. Eppure le classi sono sempre meno numerose e, dunque, l’incidenza percentuale è altissima. Per chi ha disabilità fisiche non ci sono dubbi. Eppure in passato, nonostante i disastri provocati dalla poliomielite o dai criminali delle case farmaceutiche che avevano lanciato la talidomite, si vedevano meno disabili.
Torniamo alla domanda iniziale: cosa è successo per provocare tutto questo?
Diverso il discorso per i disturbi comportamentali che spesso, troppo spesso, nascondono soltanto la mancata educazione del pupo.
Scolari iperattivi non sono mai mancati. Ma stavano buoni in classi di 35 allievi, per poi scatenarsi nelle ricreazioni, a ginnastica, dopo la scuola. E le difficoltà di apprendimento spesso, troppo spesso, sono dovute a svogliatezza o a mancanza di capacità.
Non ci sono soltanto genii, bambini superdotati
Ci sono anche quelli che, semplicemente, non ci arrivano. Ci sono quelli da 10 e quelli da 6-. Perché trattarli da disabili? Un tempo esistevano le classi differenziate per i bambini che anche il 6- se lo sognavano. Per le famiglie rappresentava una vergogna e cercavano in ogni modo di far imparare qualcosa al figlio pur di evitare l’onta.
Ora le famiglie cercano di far riconoscere una disabilità anche ai figli sani ma fannulloni. Meno problemi, tutto agevolato.
D’altronde le false pensioni d’invalidità sono una caratteristica tutta italiana, un ammortizzatore sociale improprio e costoso
Che richiede un vasto sistema di complicità e che toglie risorse fondamentali a chi disabile lo è davvero. Indubbiamente la scritta che campeggia all’Eur andrebbe cancellata. Questo non è un popolo di santi, eroi, poeti e navigatori.
Già Leo Longanesi aveva proposto di sostituire lo scudo sabaudo della bandiera italiana di allora con la scritta “Tengo famiglia”. E ora all’Eur si potrebbe scrivere popolo di furbetti, di piccoli imbroglioni, di falsi invalidi.
Ma quelli falsi che già intascano abusivamente, rinuncino almeno ai parcheggi.