Sono trascorsi appena cinque mesi dall’uscita di “Versatile” e sette dalla pubblicazione di “Roll with the Punches” che il grande cantante e sassofonista irlandese Van Morrison esce in questi giorni con il suo disco numero 39 per limitarsi alle registrazioni in studio.
L’ultima fatica di “Van the Man” (che supera in bellezza e intensità i pur ottimi due precedenti) si intitola “You’re driving me crazy”, ed è stato realizzato in collaborazione con l’enorme (anche in senso fisico) 47enne di origini italiane Joey Defrancesco, forse il maggior performer di organo Hammond a livello planetario, forte di collaborazioni con Miles Davis e Ray Charles, Solomon Burke e Jeff Back. Ad accompagnare i due si sono prestati Dan Wilson alla chitarra, Troy Roberts al sassofono e Michael Ode alla batteria, vale a dire i musicisti che abitualmente accompagnano Defrancesco.
Anche quest’ultimo disco non contiene brani nuovi, proprio come i due precedenti, ma sgorga dall’urgenza (senza dubbio anche di tipo contrattuale con la Legacy Records, etichetta che fa parte del gruppo Sony) di produrre musica per il semplice piacere di inciderla. Pare infatti che le registrazioni siano durate appena due giorni. D’altra parte, quando a chiudersi in sala di registrazione sono due mostri sacri quali Morrison e Defrancesco, non c’è bisogno di farla tanto lunga.
La scaletta dei brani comprende un arco di tempo che copre un’ottantina di anni. Si tratta di composizioni di autori jazz e blues, da Cole Porter a Billy Holliday, ma non mancano alcuni brani dello stesso Morrison tratti da suoi dischi più o meno recenti, come “The Way Young Lovers do” già apparsa nel 1968 su Astral Weeks e Magic Time dall’omonimo album del 2005. Ma su tutte emerge lo splendido strumentale Celtic Swing, quasi irriconoscibile rispetto all’originale, nel quale i musicisti (Morrison suona il sax contralto) si alternano splendidamente ai soli.
Jazz e blues allo stato puro, confezionato con passione e divertimento (dalle tracce non sono state cancellate le risatine di compiacimento dei musicisti che, in presa diretta, ascoltano il solo del musicista di turno) che già conoscono e amano i due artisti, ma che non mancheranno di soddisfare anche i neofiti.
Quando si ha a che fare con grande musica succede sempre.