Fino ad oggi, tra le figure di spicco al governo del Suriname si distingue Desiré (Desi) Bouterse. Con le elezioni politiche del maggio 2020, il Partito nazionale democratico di Bouterse è stato sconfitto dal leader di opposizione Chan Santokhi. Protagonista del colpo di Stato organizzato nel 1980, Bouterse ha inaugurato da quel momento una dittatura fortemente repressiva. Ma vediamo meglio chi è Desi Bouterse.
Dall’indipendenza al colpo di Stato

Dal 1975, il Suriname ha conosciuto una breve storia di indipendenza dai suoi più recenti colonizzatori, i Paesi Bassi. Da quel momento, oltre un terzo della popolazione del Paese è migrata verso i Paesi Bassi, mentre chi è rimasto ha affrontato un periodo violento caratterizzato da colpi di Stato e guerriglia.
Fino all’inizio degli anni ’90 il Suriname ha vissuto in una condizione di fragile pace, lotte economiche, controversie di confine e corruzione. Sebbene sembri che la democrazia si sia oggi stabilizzata nella nazione, chi ha detenuto il potere è ancora indagato per aver commesso gravi violazioni dei diritti umani, commesse durante il periodo di disordini militari tra gli anni ’70 e ’90.
Tra questi, spicca la figura di Desiré Delano Bouterse, presidente del Suriname fino al luglio 2020.
Chi è Desi Bouterse?
Desi Bouterse è un militare ed ex Presidente del Suriname. Nel 1980, è stato ufficiale dell’esercito e protagonista di un colpo di Stato che l’ha portato a governare de facto il Paese fino al 1988 e a dar vita ad un regime repressivo.
Nel 1997 il governo olandese ha emesso un mandato di arresto internazionale contro Bouterse, con l’accusa di aver contrabbandato più di due tonnellate di cocaina nei Paesi Bassi tra il 1989 e il 1997. In quell’occasione, il Suriname si è rifiutato di estradarlo. In seguito, Bouterse è stato condannato per traffico di droga dopo esser stato processato in contumacia.
Dopo anni di assenza alla presidenza del Suriname, nel maggio 2010 Bouterse ha vinto le elezioni e nell’agosto dello stesso anno è diventato, di nuovo, presidente del Paese. Il suo mandato si è concluso con la sconfitta nelle elezioni del 2020.
Oltre all’accusa di traffico di droga, sulla figura di Bouterse pende una condanna a 20 anni per l’omicidio di 15 oppositori politici avvenuto nel 1982.
“Gli omicidi di dicembre”

Durante il colpo di stato del 1982, si verificarono numerose violazioni dei diritti umani, incluso un massacro noto come “omicidi di dicembre”. Il 7, 8 e 9 dicembre 1982, un gruppo di quindici giovani apertamente opposti alla dittatura militare furono arrestati e portati al quartier generale di Bouterse.
Le vittime, che erano avvocati, giornalisti, uomini d’affari, soldati, un insegnante universitario e un leader sindacale, sono state torturate e assassinate dai membri del partito di Bouterse. Sebbene ci fossero 25 sospetti negli omicidi, Bouterse era il principale.
Questo massacro ha scatenato la cessazione degli aiuti alla nazione da parte di Paesi Bassi e Stati Uniti. Tuttavia, non è stato l’unico avvenuto degli anni della dittatura militare.
Il processo
I processi per le uccisioni di dicembre non si sono svolti fino al 2007. Bouterse non è mai andato in tribunale. Ha sempre definito i processi come un tentativo di screditarlo in vista della candidatura alla presidenza del Suriname.
Bouterse ha continuato la sua ricerca del potere candidandosi alla presidenza in varie occasioni, dopo aver fondato il Partito Nazional Democratico, e nel 2010 e 2015 ha vinto la carica di Presidenza. Nel 2012, è stata approvata una legge nel parlamento del Suriname che si sospettava concedesse l’amnistia a Bouterse per gli omicidi di dicembre.
Questa legge è stata successivamente abrogata e il processo è continuato fino alla fine del 2019.
La condanna di Desi Bouterse
Il 29 novembre 2019, il tribunale del Suriname ha condannato Bouterse e sei ex ufficiali per gli “omicidi di dicembre” a 20 anni di prigione. Al momento della condanna, Bouterse si trovava in Cina e non ha commentato la sentenza. In quell’occasione, i partiti di opposizione hanno iniziato a chiedere le dimissioni del presidente.
Bouterse, sebbene condannato, non ha ancora un mandato per il suo arresto. Dall’inizio dei processi, l’amministrazione al potere è stata attiva nel tentativo di evitare le accuse su Bouterse, e per anni è riuscita a farlo. Nonostante ciò, la comunità internazionale sembra essere d’accordo sulla condanna.
Bouterse non è stato ancora arrestato nonostante l’emissione del mandato. Dopo continue grazie e scappatoie che gli hanno permesso di sfuggire alla condanna fino al 2019, Bouterse potrebbe ancora tentare di trovare un modo per eludere l’arresto. Il popolo del Suriname, tuttavia, ha manifestato perché Bouterse venga assicurato alla giustizia.
Ad oggi, con la sconfitta alle elezioni politiche del 2020, non si sa come si procederà alla condanna.