La scuola, in Italia, è un bel problemone: da qualunque parte la giri, sembra un inestricabile gomitolo di monumentali cazzate. Con questa storia del covid-19, poi, l’isteria scolastica ha assunto i modi del delirio: una specie di colossale affresco, in cui ognuno vada per conto suo, inventandosi le più pittoresche stupidaggini. Banchi rotabili, mascherine riciclabili, didattica smontabile, sono state solo alcune delle perle che, con cadenza ebdomadaria, la ministra impiastricciata e la sua corte dei miracoli ci hanno propinato, in un’autentica gara al ribasso cognitivo.
Però, finchè le scemenze venivano da quella pepiniera di scemi che è il movimento cinque stelle, non ci si faceva troppo caso. Passerà, come tutto passa -si diceva-non può piovere per sempre! Invece, non solo piove, ma pare che l’intorpidimento neurale si stia diffondendo a macchia d’olio. Mi riferisco alla recentissima novità del test sierologico obbligatorio per gli insegnanti, introdotta su proposta di Fratelli d’Italia e, segnatamente, di Giorgia Meloni, che ne mena pure vanto sui social. E questa, tra tutte le mirabolanti belinate estruse dai politici nella combo scuola-contagio, rischia di portarsi a casa il premio per la più brevimirante e fantasiosa bubbola della galassia.
Questo per almeno tre ragioni elementari, che vado brevemente ad indicarvi. La prima è di carattere generale: il test sierologico è bassamente significativo, come strumento utile alla circoscrizione del contagio e anche per questo lo si era ritenuto facoltativo. La seconda è di carattere organizzativo: introducendo l’obbligatorietà, l’esercito degli insegnanti sanissimi dovrà, per forza, intasare i centri prelievo, che sono già belli intasati per conto loro, provare per credere. Il terzo è pura logica: se un insegnante fa il test adesso, e risulta positivo, dovrà aspettare di fare il tampone nonché il risultato del medesimo.
Se avessero reso obbligatorio il sierologico da subito, perlomeno, adesso, non si rischierebbe di lasciare scoperte tutte le cattedre dei docenti in attesa di giudizio: dei quali, se proprio vogliamo esagerare, ce ne sarà una ventina realmente contagiosi. Invece, sull’onda di una levata di scudi all’italiana, con la sesquiplebe che chiede di vedere rotolare le teste, i politicanti, con in testa la Meloni, si sono affrettati ad assecondare gli uzzoli della marmaglia, dimenticando il semplice buon senso.
E, a scuola, chi ci mandiamo, a sostituire o a riempire i vuoti strutturali di organico? Semplice: quelli del reddito di cittadinanza! Un esercito di sfaticati disutili, senz’arte né parte, messi nelle segreterie a fare un mestiere complicato ed ignoto: è così che si salva il baraccone. Insomma, dopo avere stigmatizzato in ogni modo la demagogica idiozia dei provvedimenti pentastellati, Fratelli d’Italia si dimostra più demagogicamente idiota dei cinque stelle. Il che risponde perfettamente alla domanda delle domande: tutto passa, ma poi cosa arriva? Il risultato lo vedrete da voi.