Curiosa questa idea dei media di servizio sulla dittatura delle minoranze. Se i contrari al Green Pass scioperano per tutelare il diritto al lavoro (l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, afferma la costituzione, non sui vaccini), i giornalisti di regime si indignano perché il loro comportamento minoritario condiziona la vita della maggioranza di vaccinati. Però quando la minoranza lgtbq+ impone alla maggioranza di modificare addirittura la lingua italiana, allora per i giornalisti servi va tutto bene.
Non è certo l’unico caso. Il prezzo del gas va alle stelle? La colpa è di Putin. Non delle tasse che gravano sul gas e che incidono sul prezzo finale più del costo della materia prima. No, la colpa è di Putin. L’ha detto Biden e gli idioti italiani lo ripetono senza sosta. Ovviamente si finge di non ricordare che l’Europa, quella che vorrebbe il gas russo a prezzi di saldo, è la stessa che ha imposto le sanzioni contro la Russia. Però noi possiamo colpire chi vogliamo, anzi chi vuole Washington, ma le vittime non devono ribellarsi. Perché noi siamo i buoni e loro i cattivi.
Putin è cattivo, quasi come Xi Jinping. Che non ci fa arrivare i semiconduttori, che si mette a costruire auto più competitive, che ha un sogno imperiale mentre noi non sogniamo più. E visto che noi non sappiamo immaginare il futuro, non devono farlo neppure loro. Perché sono cattivi.
Le minoranze, per la gauche caviar, hanno diritti o doveri a seconda dell’asservimento alle oligarchie. Chi si ammala perché non ha fatto il vaccino, deve pagarsi le cure. Chi fuma e si ammala di cancro ai polmoni deve essere sostenuto a spese della collettività. E lo stesso vale per la cirrosi degli alcolisti, per le malattie legate alla mancanza di movimento dei pigri.
Così la minoranza diventa piccola, 4 gatti, quando fa comodo nascondere la partecipazione massiccia. Però diventa poi complicato spiegare come 4 gatti possano bloccare un porto, un’autostrada, una città. Ma i servi non si preoccupano della logica. Spargono terrore e poi spargono odio, creano mostri e poi frignano se i mostri si difendono. Festeggiano, ogni anno ad aprile, la sconfitta del fascismo ma poi si inventano un inesistente pericolo fascista perché hanno bisogno di un nemico da odiare ed a cui imputare ogni nefandezza ed ogni problema. I fascisti, i forconi, i no vax, gli omofobi, gli ultras del calcio.
Bisogna creare il dualismo, buoni/cattivi, amici/nemici. In fondo è la stessa logica di Coppi/Bartali, Benvenuti/Mazzinghi. Il giornalismo italiano non brilla per originalità. Ed i camalli, che per decenni hanno rappresentato il mito per la sinistra, quella vera, diventano ora il nemico della gauche caviar e dunque anche dei giornalisti. Prima il sudore era un segno del lavoro, un simbolo della fatica e dell’impegno. Ora si è trasformato in una puzza insopportabile per i nasini delicati dei frequentatori di Capalbio e per i loro cagnetti con cuccia imbottita di denaro.