La bolla delle criptovalute sta offrendo i primi esempi di esplosione. Qualcuno è già alle prese con la giustizia – certo non quella italiana – per la grande truffa. In altri casi si è solo assistito, per il momento, ad un crollo del valore delle varie monete virtuali, non legate a nulla se non alla speculazione su se stesse.
Ma gli esperti, esperti soprattutto nello sbagliare le previsioni, cominciano a mettere sotto osservazione il mercato immobiliare. O meglio, ciò che loro considerano come una bolla immobiliare. Il prezzo delle case, in città come Roma ma soprattutto Milano, ha raggiunto livelli ormai insostenibili per la maggior parte delle famiglie italiane. E non soltanto nei quartieri nuovi, da City Life alle costruzioni di Porta Nuova, attorno a Porta Garibaldi. Perché la bolla ha fatto sì che anche in periferia i prezzi crescessero in misura eccessiva. Non parametrata sulle retribuzioni, pur più elevate rispetto alla media italiana.
A tutto ciò si è aggiunta la crisi economica, legata all’idiozia delle sanzioni che hanno favorito le speculazioni in ogni comparto. Così ora le famiglie italiane avranno difficoltà a pagare i mutui per gli alloggi acquistati a prezzi eccessivi. E saranno le banche a mettersi in pancia un colossale patrimonio immobiliare svalutato, con la prospettiva di doverlo mettere all’asta a prezzi da saldo. Perché fondi come quello del Qatar, che in Italia ha immobili per un valore di 5 miliardi di euro, ragionano su periodi di 15/20 anni e, dunque, possono resistere ad un periodo di difficoltà del mercato. Al di là del fatto che, in teoria, potrebbero anche perdere interamente tutti i 5 miliardi senza soffrire troppo.
Ma chi ha puntato su speculazioni mordi e fuggi, con strategie di breve periodo, potrebbe patire molto per l’esplosione della bolla immobiliare. Senza dimenticare che l’intero comparto andrà incontro ad ulteriori difficoltà per la demenziale scelta del governo di stroncare, di fatto, il superbonus invece di lavorare per un corretto ridimensionamento dei costi arrivati a livelli privi di giustificazione.