Lunedì 22 febbraio alle 9.30 è stato convocato il consiglio dei ministri del governo Draghi per lavorare su un nuovo decreto-legge e sul nuovo dpcm che entrerà in vigore dal 6 marzo allo scadere del precedente. Il decreto-legge proroga fino al 27 marzo il divieto di spostamenti tra le regioni, salvo i soliti motivi di salute, lavoro e necessità. Al tempo stesso, però, il decreto-legge o il dpcm che verrà consentirà delle riaperture.
Lunedi 22 marzo 2021: il decreto-legge
La mattina di lunedì 22 febbraio si è convocato il primo consiglio dei ministri del governo Draghi.
Si è lavorato ad un decreto-legge che prorogherà il divieto di spostamenti tra regioni fino al 27 marzo, salvo motivi di salute, lavoro e necessità.
Dovrebbe essere confermata anche la regola delle visite ad amici e parenti in massimo 2 persone, misura su cui forse più avanti si lavorerà per modificarla.
Il nuovo dpcm: quando entrerà in vigore? E cosa prevede?
Allo scadere dello scorso dpcm del 14 gennaio, si sta lavorando per approvarne un ulteriore per il 6 marzo.
Una possibilità è quella di optare verso i decreti-legge a discapito dei Dpcm del governo Conte, in quanto più collegiale e immediato rispetto al Dpcm, anche se non va tralasciato il fatto che esso rimane un atto “unilaterale” in mano al premier senza coinvolgimento del Cdm.
Intanto, si pensa a confermare la suddivisione in fasce di colore, ma rivedendo i parametri stabiliti per passare da una zona all’altra.
Molto importante è la decisione di accostare alle misure sanitarie i ristori economici per le attività chiuse e che più hanno risentito dell’effetto pandemico.
Inoltre, Draghi preme nell’avvisare almeno 7 giorni prima la possibile necessità di chiudere le attività commerciali, dando quindi un essenziale preavviso ai commercianti.
La possibile riapertura delle attività col nuovo dpcm
Le Regioni chiedono al governo una nuova classificazione in base all’indice rt, dando la possibilità ai ristoranti, alle palestre, ai cinema o ai teatri di poter riaprire.
Che cosa significa la riapertura delle attività?
Che nei territori con indice più basso si dovrebbe valutare la riapertura con protocolli aggiornati di alcune attività chiuse ormai da troppo tempo.
Vediamo cosa si chiede per alcuni dei luoghi che ormai da troppo tempo troviamo chiusi:
- Ristoranti e bar aperti la sera: il CTS ha già detto no alla riapertura dei risoranti e dei bar la sera in zona gialla, mentre sarà il CDM di lunedì 22 febbraio a dover discutere su questo tema;
- Musei cinema e teatri: Dario Franceschini, ministro della Cultura, chiede al CTS un incontro per discutere su delle nuove misure di sicurezza. Tra queste troviamo biglietti nominativi, così da tracciare le persone e l’obbligo di mascherina FFP2;
- Palestre e piscine: purtroppo per questi due luoghi si hanno le misure più stringenti, optando per l’apertura solo in zona bianca.