Invece di promuovere corsi di aggiornamento professionale sull’uso di termini come “sindaca” e “assessora”, l’Ordine dei giornalisti dovrebbe organizzare corsi di statistica. Così, tanto per capire la differenza tra una situazione drammatica ed una rassicurante. Nei giorni scorsi i media impegnati nel terrorismo sanitario hanno strillato come aquile di fronte alla tragedia dell’India dove, nonostante le misure adottate dal governo di Modi, si sono sfiorati i 90mila contagiati in un solo giorno.

Nel medesimo giorno, in Italia, i contagiati erano stati 21mila.
Se i giornalisti avessero seguito, con scrupolo, un corso di statistica – o se non fossero stati in bagno a pomiciare durante le lezioni di matematica – avrebbero scoperto che il dato drammatico, in questo caso, non era quello indiano. Considerando il rapporto tra popolazione e contagi nei due Paesi, si sarebbero accorti che a parità di abitanti i contagi in India sono meno di un quarto rispetto all’Italia affidata a Speranza ed agli esperti a gettone. D’altronde i giornalisti di regime continuano ad insistere sui morti in Lombardia, fingendo di dimenticare che è la Regione con il maggior numero di abitanti, con più di un sesto dell’intera popolazione italiana.
Magari, se fossero stati attenti, si sarebbero anche accorti che il piano vaccini promesso da Sua Divinità minore, il generale Figliuolo, è lontano da quanto assicurato. I vaccini scarseggiano ma gli esperti al servizio di Washington e dei prodotti angloamericani si rifiutano di far arrivare lo Sputnik. Meglio centinaia di morti al giorno ed il disastro economico.

Nel frattempo il sogno dell’immunità di gregge da raggiungere prima dell’estate è svanito. E nessuno crede alle promesse del commissario europeo Breton che ha collocato l’immunità europea al 14 luglio, festa nazionale francese. L’Italia punta su fine settembre. Perché l’importante è procrastinare. Come se il governo di Sua Divinità non fosse altro che un Conte ter, con ministri pessimi come Speranza.