Arrivi al Turin Palace Hotel per scoprire il menu di primavera del ristorante interno di quello che è l’albergo più coinvolgente e coinvolto nella promozione della capitale subalpina, e ti ritrovi ad analizzare i trend turistici ed i cambiamenti sociali di Torino e Milano. Perché gli incontri con il titolare e direttore del Turin, Piero Marzot, e con la sorella Margherita non sono mai banali e di routine.
Così si può spaziare dalla voglia di turismo degli italiani dopo gli arresti domiciliari di massa per Covid sino al boom di arrivi di ospiti stranieri; dal ruolo fondamentale dei nuovi media per la promozione di paesi e città in precedenza trascurati sino alle difficoltà dei rapporti tra Torino e Milano nonostante l’alta velocità ferroviaria che le ha rese sempre più vicine. D’altronde la qualità di un grande hotel non si misura solo dal comfort delle camere, dalla cucina di alto livello, dai servizi rapidi e precisi. Conta anche la capacità di coinvolgere e stimolare gli ospiti. Ed il Turin Palace Hotel è un grande albergo anche sotto questo aspetto.
Senza, però, trascurare la cucina. E visto che la primavera è la stagione della rinascita lo chef del ristorante interno Les Petites Madeleines, Giuseppe Lisciotto, invita il palato ad un viaggio nei sapori e nei colori di ingredienti lavorati in chiave inattesa.
Nel nome della riconoscibilità dei gusti, dell’immediatezza della comprensione del piatto e della semplificazione del numero di ingredienti utilizzati, a sfilare nel Menu sono proposte ormai storiche per il locale (“Insalata russa, uova di quaglia e ventresca di tonno”, “Royal di carciofo, Pecorino e menta”, “Risotto, crema di topinambour, aglio nero, liquirizia e ‘Nduja”), figlie di un percorso iniziato dal Ristorante nel 2019, o destinate a diventarlo (“Anguilla affumicata, Daikon e brodo Dashi”, “Lingua di manzo con le sue salse della tradizione”, tra le altre).
“Con la mia brigata abbiamo lavorato per dare forma a proposte che rappresentassero una naturale evoluzione di quanto realizzato negli ultimi anni, definiti da un ritorno alla semplicità dei sapori. Nel segno della sottrazione, soprattutto del numero di ingredienti usati, stagione dopo stagione, hanno così preso forma una serie di piatti che, complice anche il gradimento dimostrato dai nostri ospiti, sono diventati parte del nostro DNA, contribuendo a definire la nostra identità. Proposte che ci hanno premiato e che rappresentano la sintesi di un lavoro progressivo, fatto di studio e di ricerca”, racconta Lisciotto.
Se nel Menu primavera/estate il legame con il territorio e la tradizione si legge netto, come sottolineato oltre che dall’”Insalata russa” e dalla “Lingua di manzo” anche dal “Vitello tonnato, salsa all’antica, sedano e acciughe del Mar Cantabrico” e dagli “Agnolòt del Plin, sugo di arrosto e crema di nocciole”, altrettanto lo è il desiderio di coinvolgere il palato in esperienze capaci di risvegliare la memoria. “Niente come i sapori sono evocativi di momenti della nostra storia, di flashback vissuti e di istanti che ci hanno emozionato. I nostri piatti vorrebbero proprio fare riemergere quelle sensazioni piacevoli che sono alla base di una narrativa del gusto fortemente personale” conferma Margherita Marzot, Responsabile Comunicazione del Turin Palace Hotel.
Vanno in questa direzione i menù degustazione “Turin Palace Hotel” (“Insalata russa, uova di quaglia e ventresca di tonno, “Vitello tonnato, salsa all’antica, sedano e acciughe del Mar Cantabrico”, “Agnolòt del Plin” , sugo di arrosto e crema di nocciole”, “Stinco di maiale con contorno di stagione” e “Semifreddo alla mela verde, bergamotto e nocciole”), che offre la possibilità di essere assaggiato integralmente o con una scelta di 3 portate, e “Les Petites Madeleines”, felice contaminazione tra tradizione piemontese e anima mediterranea. A scandirlo sono infatti “Carpaccio di Scampo con caviale di Pisani Dossi”, “Anguilla affumicata, Daikon e brodo Dashi”, “Lingua di manzo con le sue salse della tradizione”, “Risotto, crema di topinambour, aglio nero, liquirizia e ‘Nduja”, “Agnello al barbeque” e” Mousse al cioccolato fondente, mandarino e gelato al caramello salato”.
Non manca infine attenzione all’universo vegano sia con un menu di assaggi ad hoc (“Royal di carciofo, Pecorino e menta, “Risotto Matisse”, “Arrosto di sedano rapa”, “Frolla alle castagne, ribes nero, lampone, spuma al tè Oolong”), sia con singole portate.
Accanto alla Carta dedicata esclusivamente alla cena, Les Petites Madeleines propone anche un Menu specifico per il pranzo, a base di “piccole degustazioni piemontesi” e di una selezione di piatti pensati per la sera, ed uno riservato al Bistrot, con piatti perfetti per stuzzicare il palato.