Ci sono romanzi che nel sapiente dipanarsi dello sviluppo narrativo riescono anche a insegnare qualcosa.
È il caso del recente “Il Destino del Papa Russo” di Mauro Mazza (Fazi Editore, 16€).
L’autore, già vincitore del premio Acqui Storia nel 2012 con “L’Albero del Mondo”, è un personaggio molto noto: nato nel 1955, è giornalista dal 1977 ed è stato direttore del TG2, di RAI1 e di RAISport.
La vicenda si colloca in un futuro più o meno prossimo in cui, alla morte di Papa Bergoglio, la Chiesa di Roma e il Mondo intero si mobilitano per la sua successione.
Il Conclave sta vivendo una fase di stallo, quando un cardinale francese propone una soluzione inaspettata, e riesce a concentrare le preferenze degli elettori riuniti nella Cappella Sistina sul nome di un semplice vescovo. Si tratta NiKolaj Sofanov, presule della diocesi di San Pietroburgo.
La scelta tuttavia cozza violentemente con le mire della Fratellanza, un’organizzazione segreta che mira all’instaurazione di un governo mondiale, e che vanta agganci potentissimi persino dentro lo stesso collegio cardinalizio.
Da qui prende le mosse una vicenda appassionante che riesce a inchiodare il lettore per tutte le oltre 250 pagine del volume.
Una vicenda che, però, ha soprattutto lo scopo di far riflettere sulle prospettive non solo religiose del mondo cattolico, ma che si apre a considerazioni tutt’altro che banali sulla situazione geopolitica attuale. Per raggiungere questo scopo Mazza mescola e fa interagire fra di loro personaggi reali e di fantasia, disegnando un susseguirsi di eventi certamente fantasiosi ma del tutto plausibili.
Con uno stile misurato ed ineccepibile, Mazza ci porta all’interno dei palazzi Vaticani, oltre quel portone di bronzo che nasconde intrighi che spesso finiscono con il cambiare, nel bene come nel male, il corso della storia.
Potremmo dirvi che nella trama si mescolano le mire mondialistiche e i misteri di Fatima, la Russia di Putin e il mistero della morte di Papa Luciani. Ma sarebbe riduttivo e fuorviante.
Certo, questi elementi ci sono tutti, ma la lettura ha soprattutto lo scopo di farci riflettere sul mondo in cui viviamo, sulla sua crisi, e sulle responsabilità che anche la Chiesa di Roma ha avuto, dal Vaticano II in poi, per portarci al punto in cui siamo.