Il Covid ha cambiato le nostre vite e non solo ragionando per “l’oggi” ma soprattutto nel “domani”. Saremo chiamati a mutare le nostre abitudini e cosa ancora più gravosa dovremo far fronte alle certe difficoltà economiche che questo “lockdown totale” causerà al mondo.
Il significato della Pasqua, quindi, è ancora più forte durante questa “tragedia” e ci deve essere di stimolo a vedere il lato bello delle cose e a prediligere la speranza alla sofferenza e al sacrificio. Meraviglioso ed illuminante il commento di P. Epicoco al Vangelo del Venerdì Santo che di seguito riporto e che spero possa essere, al netto del Vostro credo, fonte di ispirazione per tutti noi:
Il mezzogiorno del venerdì santo è l’ora più buia di tutto il Vangelo. Lo è non solo per la crocifissione di Gesù, ma sopratutto per quel senso di solitudine e abbandono che Egli sente da parte del Padre. Morire è attraversare quella regione sconosciuta in cui ciò che confidavi non è più di nessun aiuto. Gesù ha scelto l’ultimo posto.
Questo significa che la sua solitudine è la più grande di tutte. Nessuno è più lontano dal Padre se non Lui. Ha scelto di mettersi all’ultimo posto affinché nessuno possa più dire di essere solo. Quando pensiamo di aver toccato il fondo, quando pensiamo che non c’è più niente e nessuno per noi, dobbiamo ricordarci che un passo oltre la nostra solitudine c’è Gesù.
È Lui che ha scelto quel posto per mettere un argine alla nostra disperazione. E il segno più concreto della Sua presenza è Maria: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”.
L’estremo gesto che Gesù compie al margine della Sua esistenza terrena è lasciare la propria Madre come Madre di tutti. In Giovanni, ognuno di noi è il beneficiario di questa eredità. Tante volte la nostra vita è insopportabile perché la vogliamo vivere da soli, con le nostre forze, senza l’aiuto di nessuno.
Dio ha mandato Suo Figlio a prendere sulle Sue spalle il giogo dei nostri giorni. E il Figlio ci ha dato una Madre perché il compito di una madre è quello di umanizzare la vita. La presenza di una madre rende umane le cose che altrimenti sarebbero insopportabili. Maria è la possibilità di vedere la nostra vita umanizzata. Oggi possiamo solo farci silenziosi e mendicanti sotto la Croce di Gesù.
GuardarLo e sentire in noi il pentimento e la gratitudine per tanto amore e sussurrare: “Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo perché con la tua santa Croce hai redento il mondo”.
Buona Pasqua a tutti i lettori di ELECTOMAG con l’augurio che si possa uscire velocemente da questa difficoltà, di rialzarci insieme e di iniziare nuovamente a camminare sulla strada della vita, magari migliori, consci degli errori fatti e più rispettosi per il mondo e per gli altri.