Era la prima volta che Gianni Alemanno e Marco Rizzo si confrontavano direttamente, a tu per tu, in un convegno. Merito di Daniele Lazzeri, presidente del think tank Il Nodo di Gordio che ha organizzato a Trento un dibattito sul rapporto tra Italia e Cina. Ma il tema – fondamentale per l’economia nazionale – è passato quasi in secondo piano per tutti coloro che temono il grande pericolo per la politica paludosa italiana: il rossobrunismo.
E di fronte alla paura vale poco il dato di realtà. Alemanno e Rizzo non daranno vita ad un nuovo partito unico che riunisca coloro che sono disgustati dalle politiche bideniane di lady Garbatella o dalla confusione tra vizi privati e diritti civili dall’armocromata Schlein. Niente nazbol all’amatriciana, insomma. Niente SA. I giornalisti neomeloniani e quelli della gauche caviar o quinoa possono dormire sonni tranquilli.
O forse no. Perché, comunque, l’insoddisfazione, la delusione, la rabbia stanno crescendo a destra come a sinistra. E spalancano praterie a chi voglia provare a fare una politica di idee, di contenuti, di proposte. Lontana dalla politica degli slogan, dei videomessaggi, delle polemiche inutili su mezze frasi estrapolate da discorsi vuoti. “E pensare che c’era il pensiero”, ironizzava Giorgio Gaber.
Curiosamente, negli stessi giorni, a Torino i reduci del socialismo che fu si ritrovavano per la presentazione di un libro, “Come eravamo”, che ripercorre gli anni della politica in Val Susa. Certo, gli amarcord sono sempre occasioni di nostalgie degli impagabili anni della giovinezza. Però, anche oggettivamente, la qualità del personale politico di quegli anni era immensamente superiore a quella odierna. La cultura politica dell’ultimo usciere era maggiore di quella di qualche sottosegretario di entrambi gli schieramenti.
E poi, su RAI 3, è arrivata la riproposizione del programma su Sigonella. Quando l’Italia aveva dimostrato di poter dire NO agli ordini di Washington. Ed ascoltare gli interventi di Craxi in parlamento e le interviste odierne ai suoi collaboratori di allora diventava imbarazzante poiché portava inevitabilmente a fare confronti con le pagliacciate di ministri, sottosegretario, parlamentari di pseudo destra e finta sinistra nelle trasmissioni di litigi televisivi.
Ed allora ben vengano i tentativi di Rizzo e Alemanno per ricreare una politica delle idee. E ben venga la presenza, tra loro, del leghista Bisesti. Ogni tentativo di cambiamento può solo essere positivo.