Ma perché il calcio non copia dalla Formula 1? È strano che Urbano “braccino” Cairo non ci abbia ancora pensato. E l’idea gliela regaliamo, così non si spaventa. Nel grande circo automobilistico ci sono le squadre di prima fascia (Red Bull, Ferrari, Mercedes e altre ancora) che pagano profumatamente i migliori piloti. E ci sono squadre con minori velleità che “vendono” il sedile. Ossia mettono a disposizione, a pagamento, una o entrambe le vetture. Il pilota, giovane o in declino, arriva con lo sponsor e la squadra gli consente di gareggiare.
Cairo potrebbe trasferire al calcio lo stesso criterio. Non sarebbe più lui ad acquistare i giocatori, ma sarebbero i calciatori ad arrivare con il proprio sponsor per pagare Urbano in cambio dell’opportunità di scendere in campo. Così il presidente del Torino non dovrebbe fare le solite pessime figure facendo trapelare l’interessamento della società per atleti che, immancabilmente, vengono acquistati da altri club disposti a pagare sempre qualche euro in più di Cairo.
E va bene quando il calciatore per il quale c’è un “interessamento” (che non significa assolutamente nulla) è valutato 15/20 milioni. Ma diventa imbarazzante quando il presidente del Toro riesce a perdere anche ragazzini della Primavera presentati, immancabilmente, come futuri grandi campioni per i quali c’è un interessamento (tanto per cambiare) di Barcellona, Real Madrid, Bayern, Psg, Manchester. Salvo, poi, venir acquistati dal Chissadove superiore.
Copiando dalla Formula 1 è evidente che la squadra di Cairo non potrebbe schierare grandi campioni. Forse neppure onesti gregari. Ma qualche ragazzino presuntuoso con papà ricco, qualche vecchietto convinto di potersi rilanciare. Certo, non si potrebbe pretendere la competitività della squadra. Ma è l’ultimo dei problemi del presidente con il “braccino”. Se poi il ragazzino dovesse affermarsi o il vecchietto rilanciarsi, Urbano incasserebbe anche dalla immediata cessione dei calciatori. E vivrebbero tutti felici e contenti. Tranne i tifosi..