“E se l’Enasarco non ci fosse?”. Un titolo provocatorio, quello scelto per la tavola rotonda che, lunedì 18 luglio, chiuderà i lavori dell’assemblea dell’Aparc, l’associazione piemontese degli agenti e rappresentanti di commercio aderenti all’Usarci. Ma una provocazione ben motivata, spiega Antonello Marzolla, segretario generale Usarci.
“Troppo spesso – assicura – ci rendiamo conto che gli agenti conoscono poco dell’ente di previdenza. Del loro ente di previdenza. Ne ignorano scopi e finalità. Altrettanto spesso Enasarco è fonte di critiche ingiustificate e causate da profonda disinformazione. Per questo abbiamo scelto un titolo provocatorio, allo scopo di chiarire a cosa serve davvero Enasarco, cosa rappresenta per gli agenti di commercio e se sia realmente utile o meno”.
L’obiettivo prioritario, dunque, è quello di fare un po’ di chiarezza, eliminando almeno un po’ della confusione che si è creata intorno all’ente previdenziale. “Ma vogliamo anche disgiungere il ruolo e le finalità dalle problematiche che troppo spesso investono Enasarco portando agli onori delle cronache aspetti mai positivi ed episodi di malaffare”.
Ovviamente servono cambiamenti, affinché gli agenti possano averne una percezione differente, corretta e positiva. “Il primo cambiamento da affrontare – prosegue Marzolla – è quello dei rapporti e della comunicazione. Enasarco deve saper parlare con la categoria, deve saper essere vicino agli agenti di commercio, deve essere ‘facile’ ed amichevole nelle procedure e nelle prestazioni. Questo è indispensabile”.
E nella comunicazione rientra innanzitutto la spiegazione delle finalità dell’ente. “Enasarco – precisa il segretario dell’Usarci – ha come scopo unico l’erogazione delle pensioni, garantendo una buona rendita ai danari gestiti. Non ha il compito, a differenza di quanto erroneamente pensano in molti, di provvedere a fatti che, pur interessando la categoria, non rientrano tra le finalità dell’ente”. Dunque sì agli interventi per gli studi dei figli (rientrano tra le attività assistenziali) ma no al sostegno al reddito, no ai problemi sindacali (ci sono appunto i sindacati ad occuparsene), no agli interventi per sostituire gli pneumatici delle auto.
Allo stesso modo vanno chiariti i limiti in cui può agire Enasarco. “Ci sono regole ben precise che l’ente deve seguire. E sono imposte dai ministeri vigilanti che, ad esempio, determinano l’età della pensione o che determinano l’ammontare della prestazione finale, ossia dell’assegno pensionistico. Ed è strano che gli agenti si scaglino spesso contro queste regole di Enasarco, che non possono essere decise autonomamente, ma non facciano altrettanto con le regole applicate dall’Inps“.
Ovviamente, sottolinea Marzolla, si può incidere sui ministeri vigilanti, si può avviare una trattativa per modificare le regole, “ma si può farlo soltanto se il risultato dell’azione amministrativa e gestionale è il prodotto di una gestione non conflittuale del nostro ente”. E questo vale non solo per il rapporto con i ministeri. “Ogni cambiamento deve essere la conseguenza di un lavoro di grande importanza fatto a piccoli passi, dimostrando una buona gestione e perseguendo quello che oggi manca nel consiglio d’amministrazione, ossia l’armonia tra chi amministra il denaro della categoria”.
3 commenti
sono perfettamente d’accordo con la proposta di abolire l’enasarco che ha come unica attività di fare ispezioni per incassare penali e sanzioni. Ho lavorato in una società di mediazione Real Finance Mediazioni srl che nel 2016 ha inoltrato domanda di rateizzazione delle pendenze contributive versando 10.000 euro di acconto …dico 10.000 euro per tutta risposta l’Enasarco ha inviato gli ispettori che sull’importo di cui si chiedeva la rateizzazione hanno aggiunto 50.000 euro di penali e sanzioni…conclusione la società non ha voluto pagare le sanzioni e l’Enasarco fregandosene degli agenti ha provveduto a far fallire la società ..sul lato pensionistico molto meglio il trattamento dell’INPS anche perché hanno una tredicesima che l’Enasarco non ha e comunque effettuando un calcolo su base contributiva l’enasarco non ha più raggioni di esistere…meglio e più sicuro l’INPS
tutte parole che ,non capisco la pensione integrativa o complementare debba essere obligatoria ..?..? Per logica solamente facoltativa. La scelta societa previdenziale sara! del soggetto interessato. Vorrei comprendere non viene fatto esposto alla CONSULTA ?. Cordiali Saluti. Franco .Pomati.
ENASARCO è un ente dove troppi disonesti lo hanno diretto e quindi sono riusciti a fare perdere enormi cifre con un danno economico molto elevato = La magistratura non è intervenuta in modo adeguato e nessuno è andato in galera!!!