“Nelle piazze il virus dei no-vax” (titolo di apertura de La Stampa di domenica 25 luglio). “La velenosa (sic!) demagogia negazionista” (ancora su La Stampa dello stesso giorno, editoriale del direttore Massimo Giannini). “Nel mucchio degli antisistema” (Stefano Montefiori sul Corriere della Sera sempre di domenica). I media che, da sempre, si fanno portavoce dei privilegi delle minoranze che detengono il potere politico ed economico, incapaci come sono di comprendere le rivolte che un po’ ovunque si stanno scatenando in questi giorni, si arroccano sulla difensiva e scaricano tutto il loro livore contro quella che proprio Giannini definisce “una massa rumorosa di irriducibili, che torna pericolosamente a berciare nelle piazze”.
Si tratta in sostanza della “rivolta delle élite” di cui parlava già venticinque anni or sono Christopher Lasch in un suo mai abbastanza letto e studiato saggio.
Una rivolta che, oggi, assume toni drammatici. Per quasi due anni i padroni del mondo hanno privato miliardi di persone delle più elementari libertà. La paura del virus è stata usata come strumento per imporre comportamenti e limitazioni che hanno ingigantito le differenze sociali. Poveri sempre più poveri, ricchi sempre più ricchi e liquidazione della classe media. Una strategia che viene da lontano e che nella pandemia ha visto il suo trionfo.
E di fronte alle proteste che nel corso dei giorni trascorsi si sono scatenate spontaneamente nelle piazze di tutta Europa ecco che scatta l’anatema. Qualcuno ha persino rispolverato il solito trito e ritrito antifascismo. Chi va in piazza contro il green pass è un fascista. E fine della discussione. Ma proprio questo vecchio modo di demonizzare le proteste rischia di ritorcersi contro chi lo utilizza.
Perché in piazza i partiti di centrodestra non ci vanno. Anzi, nel caso di Forza Italia, prevale un semi-silenzio che dimostra come il partito di Berlusconi tenti un ultimo approccio a quel potere elitario che ormai lo ha escluso da tempo.
Certo: Casa Pound e Forza Nuova cercano di cavalcare l’onda. Ma sono stati costretti ad aggregarsi a un movimento del tutto spontaneo, nato da una mobilitazione che ha trovato nei social il proprio mezzi di comunicazione, e che ha fatto leva su un disagio autentico e incomprensibile per chi oggi sta al vertice dei governi nazionali, da Draghi a Macron.
E non basta cercare di liquidare il fenomeno, come fa Montefiori (che cita Le Monde e un oscuro geografo che risponde al nome di Emmanuel Vigneron), affermando che quelli che protestano “sono distribuiti soprattutto nelle zone periferiche del paese, nei comuni più poveri e nelle fasce meno istruite della popolazione”. Perché se ciò fosse vero non si comprenderebbe come costoro si ritrovino, in tempi brevissimi, nel centro di Parigi, di Roma o di Milano.
La gente, in piazza, chiede “libertà”. E proprio questo indigna – e, ne siamo certi, preoccupa – i padroni dell’informazione. Come si permettono questi bifolchi di chiedere più libertà! Si accontentino di quella di poter entrare in un bar a bere un caffè, in piedi, senza esibire il passaporto sanitario. Che altro vogliono?
2 commenti
Con la scusa del COVID 1 9 NEL MONDO E SOPRATTUTTO IN ITALIA SONO STATI EMANATI PROVVEDIMENTI PER LIMITARE LA LIBERTA’ ì ED IMPORRE AL POPOLO LEGGI ASSURDE E TOTALMENTE INUTILI.
Questi provvedimenti hanno evidenziato che il governo ha sprecato miliardi di euro per l’acquisto di inutili mascherine perché di qualità scadente che non erano in grado di proteggere dai contagi.
i BANCHI CON LE RUOTE SONO CERTAMENTE SERVITI PER FARE GUADAGNARE GLI APPLALTARI EìD ALCUNI POLITI INTRALLAZZATORI.
La magistratura di Roma ANCHE DI FRONTE A GRAVI ANOMALIE NEGLI APPALTI non ha fatto indagini e nessun politico è stato processato !!!
sempre più i giornalisti servi del sistema si schierano senza pudore sostenuti dal potere e dalle imponenti masse domate dal pensiero unico. Il livore citato da Bartolo si manifesta con toni più forti in coloro che si sono rassegnati chinando la testa invece di schierarsi per difendere il loro debole pensiero.
Riguardo le grandi testate ormai scrivono tutte le stesse cose essendo soggette tutte agli stessi padroni, i giornalisti che conservano onestà di pensiero sono costretti a nascondersi a favore della “pagnotta” eludendo e quindi alimentando l’oscurantismo.