Beh…ci siamo. Anche se non ce ne rendiamo conto (e, soprattutto, non vogliamo farlo) ci troviamo in uno stato di economia di guerra. Con tutto ciò che comporta a livello di limitazioni, restrizioni, riduzione dei consumi….
Guerra? Ma noi non siamo in guerra – dirà il solito bene informato – noi stiamo solo aiutando il popolo ucraino a non soccombere alla tirannide russa…
E già su questo ci sarebbe molto da dire. Su chi ha dato inizio a questo conflitto. Chi lo ha fomentato e lo continua, contro ogni apparente buon senso, a fomentare. Sulla “democrazia” di Kiev, e sul “dispotismo” di Mosca….
Però anche accettando per buona questa vulgata, mediatica e comune, sui buoni e cattivi, la sostanza della realtà non cambia. Siamo entrati in una economia di guerra. E vi stiamo sprofondando ogni giorno di più.
Non ci vuole molto per rendersene conto. Basta guardare le bollette di luce e gas. Tanto alte da costringere sempre più la maggioranza degli italiani a cercare di ridurle. Che significa riscaldamento significativamente più basso… e fortuna che, sino ad ora, questo è un inverno mite.
E minore uso dell’elettricità. Il che, nel tempo, implicherà necessariamente minore o nessun uso degli, abituali, elettrodomestici. Con ciò che, inevitabilmente, implicherà per la qualità della vita della maggioranza. E non parliamo dell’utilizzo della automobile.
Poi l’alimentazione. Anche il prezzo degli alimenti fondamentali sembra in costante, e sempre più irrefrenabile crescita. Certo, c’è speculazione e molta. Ma anche questo fa parte della economia di guerra. Se avete un nonno novantenne chiedetegli cosa mai fosse la Borsa Nera. Che oggi, però, è diventata alta finanza speculativa. E i borsari neri non si muovono più di nascosto con i loro carretti. Siedono, tranquilli, davanti a un terminale. A Wall Street, nella City…. e non solo.
Comunque sognatevi, a breve, la carne tutti i giorni. I vegani saranno felici… ma gli altri? E anche pane e pasta cresceranno senza freno. Non sarà necessario un regime che imponga una tessera annonaria. Farà tutto il Mercato. E sarà molto peggio. Soprattutto più iniquo..
Viaggiare all’estero diventerà più costoso. E difficile. Meno vacanze. Anche in Italia. Meno attività ludiche. Torneranno riservate a pochi, come settanta e passa anni fa. Per gli altri, la maggioranza, solo lavoro. E tirare, stentatamente, la fine del mese.
Preparatevi a dire a vostra figlia che non potrà più frequentare il corso di danza. A vostra figlio che l’erasmus all’estero ha costi proibitivi. E preparatevi a guardare i loro volti.
Questa economia di guerra era stata ben preparata. Molte restrizioni di questi ultimi anni non avevano nulla a che fare con la pandemia. Servivano ad abituarci a condurre una vita più povera. Chi lo diceva si beccava del complottista. Ora potete toccare con mano….
Non continuo. Mi limito a una domanda. Forse, e sottolineo il forse, non ci verrà chiesto di andare a morire per Kiev. Ma questo ridurre gli spazi di libertà, i livelli di vita, ci sta già venendo chiesto. Anzi, imposto. E ora la domanda.
Credete davvero che ne valga la pena?