I protocolli. Dio stramaledica chi ha inventato i protocolli. In qualsiasi settore, di qualunque cosa si tratti. Devi seguire le procedure. Ma se non funzionano, se si può far meglio? Non importa, devi rispettare il protocollo. Le regole, con gli appassionati del rispetto rigoroso ed assoluto. E te li vedi frenare all’improvviso, davanti a te in autostrada, perché il burocrate di turno ha messo un limite assurdamente basso per affrontare la curva.
Ma così il burocrate è a posto con la legge in caso di incidente. Lui l’aveva detto che bisognava andare ai 70 all’ora in una curva che tutti affrontano con sicurezza a 140. Il protocollo serve solo ai burocrati. Ed ai neofiti. Ad usum Delphini diventa ad usum stupidi. Che ci sono, e vanno presi in considerazione, poiché pericolosi.
Ma poi bisognerebbe lasciare spazio alla competenza, all’esperienza, alla professionalità. Che vanno sempre oltre, molto oltre le procedure previste. Invece si preferisce riportare tutto nell’alveo della banalità, della mediocrità più squallida.
Adesso, in Spagna, anche il sesso dovrà essere codificato. Sacrosanta la lotta contro lo stupro, giustissimo ricordare che no vuol dire no e sì significa sì. Ma, poi, come si concretizza? Il ragazzo deve presentarsi con il foglio di consenso preliminare per far sesso e deve farselo firmare? Già, romanticismo a parte, e se lei cambia idea un attimo prima dell’atto? Se non è d’accordo su posizioni e precauzioni? Per evitare denunce occorrerà registrare ogni incontro per dimostrare che il sì era proprio un sì? Come mortificare ciò che ci dovrebbe essere di più bello.
È la mentalità contorta del burocrate che si annida ovunque, che tutto inquina, che tutto corrode. Castrante, frustrante. In nome delle regole. Quelle che hanno trasformato una passeggiata in auto tra le colline piemontesi e toscane, tra i lidi di Comacchio, in qualunque territorio incantato d’Italia in un incubo caratterizzato da limiti, divieti, avvertimenti, controlli. Per la sicurezza di tutti, giurano. Per far soldi, in realtà. Basta rispettare le regole, spiegano. Basta avere regole intelligenti. Ma tra i burocrati e l’intelligenza resta un baratro insuperabile.