Le elezioni legislative e comunali in El Salvador hanno segnato un crollo consistente del Fronte Farabundo Martì per la Liberazione Nazionale (FMLN)
Il principale partito di opposizione formato dai neoliberisti di Alianza Republicana Nacionalista (Alleanza Repubblicana Nazionalista, ARENA) ha ottenuto la maggioranza relativa all’Assemblea Legislativa con almeno 35 seggi su un totale di 84, conquistato la capitale San Salvador, la città di Santa Tecla e ben dodici dei quattordici capoluoghi dipartimentali.
Per il FMLN un brutto segnale in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno
Molti delusi dalla mancata attuazione delle politiche sociali promesse dal presidente, ed ex guerrigliero, Salvador Sánchez Cerén hanno ingrossato le fila dell’astensionismo giunto al 55% dei sei milioni e mezzo di aventi diritto di voto. Al partito progressista viene anche imputata la mancanza di polso nei confronti delle maras (le famose gang salvadoregne) nonostante il Piano El Salvador Seguro lanciato dall’attuale presidente.
A tendere una mano ai due principali gruppi di criminalità organizzata è stato, invece, il neoeletto sindaco di San Salvador Ernesto Muyshondt che, a nome del partito ARENA, si è detto disponibile a riaprire il dialogo interrotto due anni fa. In questo ultimo anno di governo il FLMN dovrà fare i conti con una maggioranza di destra che potrà nominare quattro dei cinque giudici che formano la Corte costituzionale, il Procuratore generale della Repubblica e i magistrati della Corte dei conti. Anche qualora ARENA non raggiungesse la maggioranza in Parlamento, infatti, potrebbe avvalersi delle altre formazioni minori che vi entreranno a partire dai fuoriusciti della Grande alleanza per l’unità nazionale (GANA), fino ai due partiti più moderati di destra, il Partito di Conciliazione Nazionale (PCN) e il Partito Democratico-Cristiano (PDC).
Per i ventisette eletti (quattro in meno del 2015) della formazione di governo sarà ancor più complicato far passare alcuni provvedimenti come quello sulla gestione pubblica e comunitaria del servizio idrico e potrebbe essere indispensabile trovare un accordo con il sindaco uscente della capitale Nayib Bukele per le presidenziali del 2019.
Dal proprio canto Bukele, espulso dal FMLN lo scorso ottobre, ha già lanciato un nuovo cartello elettorale, Nuevas Ideas (Nuove Idee), con il quale intende presentarsi agli elettori.