Una vita inutile vivrai
Se non farai di te quel che vuoi Mi disse un uomo, guardando il mareCosì, tanti anni orsono, cantava Luigi Tenco.
Una chiesa strapiena, ieri a Torino, ha sancito che la breve vita di Eleonora Caire, è stata tutt’altro che inutile. 33 anni spesi bene, vissuti intensamente. Un’anima bella, ma non in senso ironico. Medico, volontaria, impegnata nella Pet terapy. Appassionata di quella montagna dove ha trovato la morte. E, in fondo, tutti coloro che amano le vette pensano che siano il luogo perfetto dove abbandonare la vita terrena. Magari spostando il momento il più avanti possibile.
Eleonora non ha avuto molto tempo a disposizione. Ma lo ha utilizzato nel migliore dei modi. La folla che le ha tributato l’ultimo saluto era la migliore testimonianza di ciò che ha lasciato, del segno indelebile nel cuore di tanti.
Era la testimonianza che i medici non sono soltanto dei passacarte impegnati a compilare moduli. Era la testimonianza che i giovani non sono tutti sdraiati sul divano ad aspettare il reddito di cittadinanza. Era la testimonianza che esiste persino una parte di giovani che non ha cancellato il cattolicesimo dalla propria vita, nonostante Bergoglio.
Una vita breve, quella di Eleonora. Ma che proseguirà nel cuore dei tanti che l’hanno incrociata.
Dio del cielo,
Signore delle cime
un nostro amico
hai chiesto alla montagna.
Ma Ti preghiamo,
ma Ti prehiamo.
su nel Paradiso,
su nel Paradiso
lascialo andare
per le Tue montagne.
Santa Maria,
Signora della neve,
copri col bianco,
soffice mantello
il nostro amico,
il nostro fratello.
Su nel Paradiso,
su nel Paradiso
lascialo andare
per le sue Montagne.