Le elezioni per la costituzione dell’assemblea della “potentissima” Enasarco sono iniziate ieri e avranno durata fino al 7 ottobre, eppure, in perfetto clima Hollywoodiano continuano gli attacchi tra i candidati, gli sgambetti, emergono presunti “scheletri” sommersi e si palesano velleità di comando e controllo di soggetti esterni molto interessati all’enorme patrimonio dell’Elefante italico.
Il Fatto quotidiano aveva già approfondito il “caso Mincione” ma ora la questione si infittisce sempre di più in quanto, oltre all’ormai nota “operazione Vaticano”, si aggiunge la presunta pressione sui vertici dell’Enasarco per ottenere investimenti di circa 100 milioni di euro.
Tali pressioni però sono state rimandate al mittente dai vertici di Enasarco e l’investimento proposto da Mincione – presentato come “di estrema convenienza per l’ente” – rifiutato e non una volta sola! Già perché la richiesta e le pressioni per il faraonico investimento sono arrivate più volte alla Presidenza di Enasarco che ha sempre risposto allo stesso modo.
I nostri nonni erano soliti recitare “se non si apre la porta si tenta di entrare dalla finestra” e invece, in questo caso, Mincione potrebbe aver fatto di peggio e quindi iniziato a tentare di sfondare il portone per accaparrarsi non solo l’investimento predetto bensì la presidenza dell’Ente in questi giorni al rinnovo.
Ovviamente farlo in prima persona appare difficile, quindi il modo migliore per ottenere il comando è quello di vincere le elezioni grazie al supporto di un suo fedelissimo.
Tale strategia appare confermata dalla recente, garbata, richiesta da parte di uno dei candidati alla presidenza di Enasarco di promuovere nuovamente un “reinvestimento” da € 100 milioni di euro da far gestire proprio alla struttura guidata dal signor Mincione.
Il candidato parrebbe essere Mei, proprio il soggetto già individuato dal Fatto Quotidiano, il quale a fronte del nuovo diniego da parte della presidenza di Enasarco ha indirizzato, così come peraltro dallo stesso minacciato, durissimi attacchi alla vecchia reggenza. Elezioni per un Ente così importante come Enasarco si sono trasformate in un thriller politico a tinte Vaticane che vedono però un epilogo assolutamente fanciullesco: “se non mi dai la caramella dico che sei cattivo”.