Elly l’armocromata scopre, all’improvviso, di essere stata eletta per guidare un partito politico della sinistra e non per dirigere una sfilata di moda. Archiviata la pagliacciata del gay pride (ma perché mai una scelta personale deve essere trasformata in una sfilata di cattivo gusto che offende tutti quegli omosessuali che non hanno bisogno di vestirsi da idioti per difendere la propria scelta di vita?), la compagna svizzeroamericana annuncia che, d’ora in poi, “la sinistra farà la sinistra”.
Non è chiaro chi e cosa abbiano impedito, sino ad ora, di predisporre un programma che andasse al di là delle banalità del politicamente corretto, della cancel culture, della scelta dell’abito da sfoggiare. I suoi amici banchieri elvetici? I suoi padroni statunitensi da condividere con lady Garbatella? La totale mancanza di idee a livello personale?
Ora finalmente si vedrà. Forse. Perché insieme al proclama non è che sia arrivato anche il programma. Sui soldi italiani da regalare a Zelensky la posizione resta quella di Biden, Stoltenberg e dunque Meloni. Sul recupero di salari e pensioni massacrati dell’inflazione è sempre in scia di Urso. Le conseguenze dell’intelligenza artificiale non vengono prese in considerazione. Sull’immigrazione, al di là delle chiacchiere, la sinistra Elly non si discosta dallo pseudo destro ministro cognato che vuole mezzo milione di nuovi schiavi. L’unica differenza è che lei li preferisce clandestini e lui regolari.
Forse l’armocromata non si è accorta di questa sua vicinanza a lady Garbatella. O forse il suo programma “di sinistra” è composto unicamente dal diritto ad acquistare bambini programmati in ogni parte del mondo.
Magari potrebbe riproporre la buffonata del pantheon della destra, aggiornandolo con i nuovi guru della gauche caviar ed arc en ciel: eliminato Che Guevara ed inserito Claudio Foti, eliminato Marx ed inserito De Benedetti, eliminato Gramsci ed inserito Burioni, eliminato Peron ed inserito Biden (ah no, questo l’han già fatto al circolo della Garbatella). In fondo è giusto svecchiare. Non è che possiamo sempre guardare indietro.
A destra si indignano se Alain de Benoist ricorda in un libro alcuni esponenti del sindacalismo rivoluzionario (per scoprire che il filosofo francese ne critica anche alcuni aspetti bisognerebbe leggerlo, il libro: troppa fatica..), dunque anche la sinistra deve abbattere le statue dei propri miti per abbracciare le teorie dei Chicago boys.
Ci sono le soffitte per Blanqui, per Lenin (Stalin non pervenuto), Togliatti, Marcuse, Berlinguer. Bisogna far pulizia e lasciare spazio al nuovo che avanza: Paola & Chiara, Littizzetto, Floris & Formigli, Gruber e Annunziata. Senza dimenticare Soumahoro, simbolo dell’inclusione con diritto all’eleganza. È la nuova sinistra, bellezza. E tu non ci puoi fare niente.
3 commenti
Gli imbecilli di sinistra hanno il timore di non essere stai abbastanza convincenti per dimostare che i gay sono il meglio della società.
La ELLY sempre pronta a schierarsi per le scelte demenziali vorrebbe ottenere l’appoggio dei pidioti, ma ornai è alla canna del gas e nesuno la considera!!
Gli imbecilli di sinistra hanno il timore di non essere stati abbastanza convincenti per dimostare che i gay sono il meglio della società.
La ELLY sempre pronta a schierarsi per le scelte demenziali, vorrebbe ottenere l’appoggio dei pidioti, ma ormai è alla canna del gas e nessuno la considera!!
La grande ELLY dovrebbe pensare al suo futuro, nel caso le venga revocato l’incarico di segretaria del PD
Per trovare una buona occupazione, dovrebbe frequentare un corso di specializzazione e per ottenere l’incarico di addetta alla pulizia dei cessi della sede del PD di Roma.